lunedì, ottobre 29, 2007

All Fin, è pur sempre un’esperienza
VOLTA MANTOVANA. Nella terza partita di Coppa Italia, l’All Fin non ha patito timori reverenziali al cospetto del Perugia tricolore; se l’è giocata, seppur non ad armi pari. Si è però imbattuta in Mirka Francia (42 attacchi, 23 punti di cui 2 a muro, 50% di realizzazione), che ha messo a terra i palloni importanti. Pure il servizio, col senno di poi, avrebbe potuto creare maggiori insidie alle avversarie.
Antonella Bragaglia è una combattente nata ed è molto amareggiata: “Decisamente speravo in qualcosa in più. Pensavo giocassimo meglio, con maggiore continuità. Loro si sono espresse meglio rispetto ad altre partite che avevamo visto, mentre noi non riusciamo ancora a trovare un nostro gioco. Si avverte la mancanza di Zamora Gil. Facciamo fatica a trovare l’intesa al centro. Speriamo che questo periodo un po’ snervante passi in fretta. Insistiamo e non ci demoralizziamo. Dei momenti in cui potevamo rientrare in partita ce ne sono stati e potevamo anche gestirli meglio. Peccato, è andata così, si impara qualcosa ad ogni partita e auguriamoci di imparare anche da questa”.
In generale ogni match rappresenta un’incognita, a maggior ragione un incontro come quello con Perugia. L’allenatore Davide Zanichelli alla vigilia non poteva di certo arrovellarsi su che tipo di gara sarebbero riuscite a disputare le sue. “Mi aspettavo comunque una buona partita – dichiara il coach - Con più cattiveria nel primo set, forse potevamo far girare e allungare il match. Però bisogna riconoscere il valore di una squadra che dispone di giocatrici che nei momenti decisivi fanno la differenza. Forse, con un po’ più di attenzione in battuta e nella correlazione muro-difesa avremmo tenuto quei palloni che potevano fare la differenza nel primo set e magari anche nel secondo. Logico che dal 20 in poi, loro hanno delle sicurezze in più in qualche singola. Mancavano due titolari, ma Perugia è pur sempre una squadra di A1 con individualità che ti risolvono la partita”. Peccato per i due errori sul 27-27 che hanno consegnato alle avversarie il primo set. “Appunto. Se in quei casi Francia o Pachale fanno punto, tanto di cappello. Invece ci abbiamo pensato noi e ciò che stona è questo. Il secondo parziale è stato lottato, ma abbiamo avuto minor lucidità rispetto a loro”.
Pubblico numericamente scarso per una partita di cartello. Cosa ne pensa il mister? “Era una finta partita di cartello. Si tratta di Coppa Italia dopo che la gente è stata “massacrata” di partite in quattro settimane. Match poco significativo ed evento non così atteso. Sicuramente ci si poteva aspettare una cornice migliore, ma evidentemente non c’era sufficiente pathos per portare tanti spettatori al palasport”.

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