lunedì, gennaio 22, 2007

All Fin, il rammarico di Mattiolo e Callegaro. Coach Zanichelli meno scontento
VOLTA MANTOVANA. All Fin, è tutta esperienza per il futuro. Dagli errori si impara. La sconfitta di misura per mano del quotato Sassuolo non produce strati di tristezza per quanto espresso in campo, magari fa venire un po’ di ansia guardare la classifica e vedersi appena sopra la zona retrocessione. In realtà, a 15 punti ci sono 5 squadre e quindi essere ottavi o dodicesimi non cambia la sostanza.
Anna Paola Mattiolo si rammarica, ma riconosce la forza dell’avversario: "Eravamo sotto 2-0 secondo me giocando non benissimo. Quando abbiamo aumentato il nostro livello siamo riuscite a portarle al tie-break e lì è stato un peccato non averne approfittato, perché per noi avrebbe rappresentato quasi un’impresa. Anche se devo dire che finora tutte le grandi squadre affrontate non ci hanno mai fatto sfigurare. A Roma –ricorda l’opposta- abbiamo perso in maniera netta, ma più per demerito nostro. Dico questo non per flagellarci, ma perché da qui si può cominciare ad essere più ambiziosi e sperare di fare qualcosa di importante". Cosa non è andato nei primi due set? "Quando vivi la partita da dentro non sempre cogli gli aspetti tecnici. Mi sembrava che a Cinzia non arrivassero molti palloni puliti per giocare spinto e noi attaccanti d’altro canto faticassimo a mettere giù anche le palle buone. Quando si perde non c’è soltanto un fondamentale che non va. Nei primi due set non abbiamo mai fermato la Turlea: o sbagliava lei o la palla cadeva. Di fronte avevamo delle giocatrici forti e in difesa non siamo andate bene. La rimonta è dettata dal fatto che ognuna di noi è cresciuta di quel poco che bastava, perché nei primi due set non è che ci avessero asfaltato. Quando si lotta punto a punto è una scelta su una palla a fare la differenza".
Se Cinzia Callegaro potesse rigiocare l’ultima palla? "Forse sarebbe stato più giusto ridarla a Vindevoghel –risponde la regista- ma in quel frangente pensavo che fosse più marcata rispetto a Guerrini, che fino a quel momento aveva messo giù tutto. E invece al centro c’era il muro pronto. Mi dispiace aver preso solo un punto in classifica. Però con prestazioni così possiamo battere avversarie più abbordabili". Sul 2-2 Calle ci aveva fatto un pensierino: "Se vogliamo guardare positivo, eravamo sotto, abbiamo rimontato e abbiamo intascato un punto. Peccato perché nei primi due set potevamo fare qualcosa in più. Abbiamo giocato alla pari fino al 20-20, poi si è vista la differenza fra noi e loro. Hanno tre attaccanti di assoluto livello, siamo state brave e tener loro testa, poi nei momenti decisivi sono emerse. Nel terzo e nel quarto ci siamo rese conto che ce la potevamo giocare ed è uscita la nostra determinazione. Ripamonti ha giocato sulle mani del muro e le ha messe più in difficoltà".
Davide Zanichelli non si dichiara scontento: "A livello di punti, vincere o perdere un tie-break non cambia tantissimo. Ovvio, fra vittoria e sconfitta avverti la differenza. Rispetto ad altre partite, la squadra è stata brava a reagire alle difficoltà. Siamo riusciti a girare la partita con carattere. All’inizio di ogni set eravamo avanti noi. Nei primi due siamo stati punto a punto, ma verso la fine prendevano il largo loro con pesanti errori nostri. Ha fatto una gran partita Ripamonti: quando subivamo dei break, lei toglieva spesso le castagne dal fuoco con manofuori. Ha dato anche stabilità in difesa spostando l’inerzia della partita. Nel quinto c’è il rammarico perché ognuno ci ha messo del suo per perderlo. Io stesso avrei potuto rischiare una formazione di partenza diversa, anche perché è un set talmente veloce che te lo giochi su pochi palloni. Sapendo come giocano di là in certe situazioni, alcune scelte a muro dovevano essere diverse e occorreva più aggressività in attacco. Parliamo di pochi palloni, ma quando perdi 15-12 incidono. Sull’ultimo attacco abbiamo sbagliato la lettura. Forse la palla sarebbe dovuta tornare a Vindevoghel: aveva sbagliato quella prima tirandola a mezza forza, con la seconda occasione avrebbe dovuto tirare. Sull’alzata a filo al centro, una veloce non tanto veloce, ci hanno murato. Ma stiamo valutando dei dettagli, dobbiamo essere comunque contenti. Di grave c'è l'atteggiamento passivo dei primi due set, di positivo il restante. Se avessimo perso da tre punti sarebbe stato brutto, se avessimo vinto da tre sarebbe stata una grande festa. Perdere al tie-break incide nel morale, ma dobbiamo capire che le analisi sarebbero state le stesse: non avremmo fatto la miglior partita della stagione vincendo, non abbiamo fatto la peggiore perdendo. Non stiamo attraversando un bel periodo dal punto di vista caratteriale. Dobbiamo essere più aggressivi, presenti e lucidi in certe situazioni, vendendo cara la pelle. Non ci mancano questi due punti, ma altri che abbiamo perso malamente. Tuttavia, non voltiamoci indietro e aspettiamo la fine dell'andata per tirare le prime conclusioni".

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