sabato, aprile 15, 2006

Il Burro Virgilio solleva la Coppa Italia

MANTOVA. Festa doveva essere al Palabam e festa è stata. Fino in fondo. Il Burro Virgilio alza la Coppa Italia di serie B e iscrive finalmente il nome di Mantova in questa manifestazione. Pronostici rispettati con il Cavriago ed esultanza piuttosto contenuta, anzi quasi pudica, nella consapevolezza che il grande slam è solo a metà: solo dopo la conquista dell’A2 la stagione del Top Team potrà dirsi trionfale.
Cosa buona e giusta l’autocompiacimento di Mantova e Cavriago per aver messo in piedi un apparato di gran livello, degno di categorie superiori. La finale tra le società organizzatrici era la migliore che ci si potesse augurare, e il successo del Top Team, in fondo, fa contenti tutti. Ma i reggiani, va detto, ci hanno provato in ogni modo, perdendo contatto solo verso la metà del terzo set. Armeti e Bonini non hanno inciso come nella semifinale di sabato. Nel Burro Frosini, frenato da problemi fisici, è stato rimpiazzato da uno Speringo voglioso di mettersi in mostra. A Mazzonelli il compito di distribuire una palla più alta per le sue esigenze, al resto ci hanno pensato i battitori, a loro agio tra le mura di casa. Facilitato così il lavoro del muro, mentre, in fase di cambio palla, la ricezione è andata via via progredendo sino a raggiungere il suo migliore standard.
Il primo dei tre set si gioca a ritmi forsennati. Il Cavriago sventa ogni tentativo di fuga con Jurewicz, assai brillante nelle prime fasi, poi meno. Luppi mura Saviotti e aggancia il Burro a quota 23. Qui Tubertini decide di affidarsi a Speringo, che dopo mesi di fuoco lento in panchina, scoppietta come una pentola di pop-corn: è lui a murare Bonini per il 25-23. Il Cavriago perde un’occasione favorevole, ma ne ha un’altra più ghiotta nel secondo set, quando vola a +3. Ma dura poco. Speringo guadagna i riflettori, batte e attacca come un indemoniato. Suo l’ace del 19-17. Bonini e Jurewicz vanno a riprendere il Burro. Il finale si gioca sul filo dei servizi ma è un muro di Modnicki su Jurewicz a regalare il 2-0. Il Burro si tranquillizza e il terzo set non è quasi mai in discussione, anche se Luppi porta i suoi a -2 (21-19). Mazzonelli di secondo tocco e Tognazzoni con un ace riportano le cose a posto.

BURRO VIRGILIO 3
EDILESSE CAVRIAGO 0
(25-23, 27-25, 25-21)

BURRO VIRGILIO: Sannai, Saviotti 20, Bendi (L), Mazzonelli 1, Speringo 10, Frosini 1, Tognazzoni 10, Verri, Rinelli 7, Modnicki 9. N.e.: Manzoli, Scuderi. All. Tubertini-Marchesi.
EDILESSE CAVRIAGO: Luppi 7, Giumelli 2, Cerofolini 4, Jurewicz 17, Rozzi, Perrella, Armeti 8, Bonini 4, Peli (L). N.e.: Perrella, Artioli, Rocca, De Curtis. All. Benedetti-Leonardi.
ARBITRI: Pecetti di Perugia e Pignataro di Roma.
NOTE: durata set 25’, 27’, 22’. Aces: Burro 8, Cavriago 4. Battute sbagliate: 16-14 Muri: 8-4. Spettatori 500 circa.
I PREMI INDIVIDUALI: Miglior giocatore e miglior battitore: Saviotti (Burro Virgilio). Miglior giovane: Luppi (Cavriago). Miglior palleggiatore: Giumelli (Cavriago). Miglior libero: Bendi (Burro Virgilio).


Il Palabam è una sarabanda di rumori e colori. Ben rappresentate le tifoserie di Modugno e Cavriago, tanto da sovrastare la volonterosa mini-torcida mantovana. Qualcuno ha preferito passare in altro modo il sabato prepasquale, ma tant’è. Resta, quella del Burro Virgilio, un’impresa da ricordare. E non c’è aria di eccessivo sconforto tra gli sconfitti. Sorride, anzi, l’ex Top Team Francesco Armeti.
Con la sua divisa canarina del Cavriago si mescola fraternamente nel dopo partita ad alcuni vecchi compagni d’avventura. “Siamo comunque contenti, abbiamo giocato fino all’ultimo ma il Burro aveva obiettivamente qualcosa in più, soprattutto in battuta e ricezione. Nel finale di set ha sempre avuto lo spunto migliore”. A 36 anni e mezzo, Nicola Mazzonelli può sfoggiare con orgoglio una medaglia d’oro: “Era il quarto tentativo per me, una volta ho perso a Trento con Bruno Bagnoli. Siamo stati bravi perché eravamo i favoriti e per questo avevamo più pressioni. Dal 20 agosto dobbiamo pensare esclusivamente a vincere, e stiamo vincendo. Penso che sia stato importante centrare questo trofeo in vista dei playoff, che avranno caratteristiche simili a queste finali. Abbiamo messo la prima ciliegina, ma adesso ci interessa la torta grossa”. Si rilassa, lui sempre così teso durante i match, il team manager Gianandrea “Gengy” Marchesi. “Dovevamo ritrovare quel morale e quello spirito combattivo che ultimamente si erano persi, tutti presi dall’assillo di dover vincere sempre 3-0. Bello aggiudicarsi questo trofeo in casa. Ero a Roseto, due anni fa, e quel terzo posto mi è sempre rimasto lì. Adesso rompete le righe fino a mercoledì, i ragazzi lo meritano”. Per il presidente provinciale Ernesto Torre la coppa premia “una società che ha sempre operato con serietà. Un fatto storico per Mantova, culla della pallavolo”.


Paolo Fattori, presidente del Burro, è solitamente uno che sorride poco. Ma stavolta le emozioni è impossibile tenersele dentro: “Bella partita, bello spettacolo. Sono soddisfatto sia della resa in campo che sugli spalti. Penso che portare il sabato di Pasqua circa 700 persone al PalaBam sia un successo. Ottima l’organizzazione congiunta: noi e il Cavriago ci siamo spesi molto e direi che la due giorni di Coppa è ben riuscita. Spero che questa vittoria ci dia la carica per i play-off”. E con la mente già rivolta ai play-off è anche Dawid Modnicki, che commenta la finale: “Abbiamo messo subito pressione al Cavriago e in tutti i set eravamo avanti. Loro non hanno risposto come forse ci aspettavamo, ma è stata comunque una bella partita. Il 3-0 dà l’idea di un match facile, invece è stato combattuto. Abbiamo costruito la vittoria sul nostro punto di forza: la battuta. Mettere la ricezione avversaria in difficoltà è la prima cosa e per noi rappresenta la base di tutto. Poi a muro ce la caviamo e il resto arriva di conseguenza”. Un bilancio di semifinali e finale? “Non siamo abituati a giocare due partite in due giorni, però alla fine è andata bene, anzi benissimo. Adesso bisogna concentrarci sul campionato e sui play-off. La Coppa appena conquistata ci dà ua bella carica. Stanchezza solo quando si perde? Non è detto. Da un mese a questa parte ci siamo offuscati, il gioco non era così brillante. Dall’ultima partita di campionato stiamo un po’ recuperando e la Coppa ci darà una spinta in più. Mancano tre partite, ce la dobbiamo mettere tutta, perché da arrivare primi o secondi nei play-off c’è una bella differenza”. D’accordo il prosieguo della stagione, ma un po’ di spazio per godervi questa vittoria ve lo concedete? “Sì, certo” assicura il centrale, tornando indietro con la macchina del futuro all’immediato presente.

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