lunedì, marzo 08, 2010

L’All Fin Cfl non molla
VOLTA MANTOVANA. Al calendario non si comanda. Parafrasiamo un detto popolare per spiegare che poteva esser messa in preventivo l’interruzione della striscia vincente dell’All Fin Cfl, chiamata a duellare in successione con le prime tre della classifica. Nella sfida con il Carpi i liberi sono stati i più cercati dalle battute: 38 ricezioni per Benato (66%, 45% la perfetta), 42 per Paris (86%, 52% la perfetta).
Il pubblico ha gradito lo spettacolo e in questi casi anche chi perde può trarne un pizzico di gioia, ma a caldo la delusione è lo stato d’animo prevalente. Liesbeth Vindevoghel concorda: “Sicuramente dopo una partita così intensa c’è il rammarico di esserne uscite senza punti per la classifica. Comunque abbiamo giocato alla pari. Abbiamo faticato all’inizio. Peccato, perche ci sentiamo in forma, ci siamo e pensavamo di poter far punti ad ogni giornata indipendentemete dall’avversario. Loro sono partite meglio – aggiunge la schiacciatrice - ci hanno messo in difficoltà con la battuta. Al contrario, loro hanno ricevuto meglio e sono state facilitate nel gioco dall’avere la palla in mano all’alzatrice”. Per l’attaccante 15 punti, 28% in attacco su 39, 83% in ricezione su 18, 4 muri. Il quarto set è stato particolare, giocato ‘a turno’ nella fase iniziale: prima Volta, poi Carpi. “Ma alla fine eravamo pari – commenta la belga – e siamo state sfortunate sul mani e fuori di Lombardo: la palla le è ricaduta sul piede oltre la riga. Capita, ma alla fine del set ci ha condizionato. Di buono da questa gara mi porto via il fatto che giochiamo e che anche se abbiamo un calo, non rendendo sempre al massimo per 4 o 5 set, sappiamo di poterci arrivare e ci crediamo. Questa è adesso la nostra caratteristica migliore”.
Mauro Masacci è sereno: “Quando si giocano questi tipi di partite, bisogna avere la tranquillità di dire che abbiamo lavorato bene, che siamo presenti e che riusciamo a stare in campo contro le prime con grandi possibilità di fare bene. Poi a volte ci riusciamo altre meno. Sono contento dell’atteggiamento, non della resa tecnica. Abbiamo fatto fatica a mettere giù la palla, ma in questo c’è del merito del Carpi, che ha murato e difeso molto bene. La ricezione tutto sommato non è andata male, anche perché loro battono molto bene. Occorre abituarsi a match dove, pur difendendendo anche noi, non sempre riusciamo ad andare a segno e dobbiamo gestire meglio i colpi in attacco. Il muro andava spesso fuori tempo, ma – osserva l’allenatore – la loro alzatrice Giogoli è stata una delle migliori in campo e, ricevendo il Carpi bene e disponendo di attaccanti forti, le cose si sono complicate per il nostro muro, è normale”. Sul finale del quarto set il segnapunti e il secondo arbitro hanno pasticciato sulla formazione carpigiana, poi sistemata, e il muro out su Lombardo le ha sfiorato il piede oltre la riga: c’è stata un po’ di confusione. Ha influito? “Era una fase importante del set, però bisogna avere l’onestà di dire che in precedenza siamo stati avanti nettamente (10-1, ndr) non riuscendo a mantenere il vantaggio e che sul finale il Carpi era comunque sopra di 3 punti. Nella rimonta, secondo me – aggiunge il coach - sono stati maggiori i meriti avversari rispetto ai nostri demeriti”. Il mister è soddisfatto di un aspetto: “Ho diverse giocatrici che possono entrare in campo per dare un contributo. Stavolta grande è stato quello di Brusegan. Dobbiamo essere contenti della nostra squadra e dei rapporti fra le atlete”.

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