giovedì, gennaio 07, 2010

La Canadiens non si arrende
MANTOVA. Ci sarebbe da sbattere la testa contro il muro per esser tornati da Città di Castello con un sol punto dopo aver mostrato di meritarne anche tre. Invece la testa della Canadiens deve rimanere bella intatta per la sfida cruciale di domenica con il Gioa del Colle. “La testa conta l’80% in una partita” sentenzia Michele Totire. “Match da dentro o fuori – aveva detto alla vigilia Tognazzoni – gli scontri diretti valgono di più. Ci giochiamo il campionato e se le prossime due gare dovessero andar male saremmo inguaiati”. La prima è andata male in parte, resta la seconda per non alzare bandiera bianca. “Dobbiamo far leva sull’esperienza e sulle poche certezze che abbiamo – aveva chiesto Frosini – ora gli esperimenti non servono”. In Umbria la Canadiens ha condotto tutto il primo set, ma ha rischiato di perderlo (26-24). Nel secondo il Top Team era balzato in testa 16-15 e 21-20, ma ha subìto un ace e si è squagliato. Commenta il coach: “Il nostro peggior set in battuta e in attacco. Non siamo riusciti a chiuderlo. Sono sicuro che se fossimo andati sul 2-0 avremmo vinto in 3 set”. I mantovani hanno reagito nel terzo, sciorinando un 90% in ricezione e un 65% in attacco. Il quarto set sarà ricordato come un incubo, anche per l’arbitraggio: “Non ci siamo concentrati sul cambio palla - ammette l’allenatore – ma il problema non è stato l’attacco, bensì la ricezione nel momento importante: abbiamo preso 3 ace sul 21-18 e sul 21 pari abbiamo patito l’ambiente caldo (2500 persone). In precedenza Benito al servizio aveva permesso il break da 6-6 a 12-6. Poi tre decisioni arbitrali ci hanno danneggiato”. Nell’ordine dal 23-22: attacco di Benito ingiustamente fuori, doppia inesistente, schiacciata out dei locali fischiata dentro. La frittata era fatta, ma la Canadiens non si è arresa e nel quinto era in vantaggio 12-10. Però il cambio palla è saltato e sul 13-12 Leonardi ha spedito fuori: “L’unica sua veloce out del match” sospira il mister. Rispetto alla gara di domenica con Roma il muro è migliorato (13 messi a segno mercoledì): “Noi siamo forti a muro – replica Totire – solo contro Castellana e Roma, cioè la prima e la seconda in classifica, abbiamo reso male in quel fondamentale. Il muro dipende tanto dalla battuta e stavolta l’abbiamo gestita bene. Ripartiamo da qui e dal 60% abbondante in attacco. Perdere così fa rabbia, ma i numeri sono a nostro favore”. Niente scalfisce la sua fiducia: “Siamo andati a Città di Castello senza allenamenti di tecnica, ma in questi casi serve solo il carattere. Io ci credo e ho il dovere morale e professionale di crederci. Vincere da 3 o da 2 punti non ci avrebbe più fermato contro le nostre dirette concorrenti per la salvezza. Sarebbe stata una bella spinta sul piano mentale. Giocare bene e perdere fa stare malissimo, ma io voglio che i ragazzi si dimentichino di questo risultato e pensino solo alla prestazione positiva e al carattere che hanno avuto”.

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