sabato, giugno 10, 2006

Disperazione Burro Virgilio: Cavriago in A2 dopo la bella
CAVRIAGO (RE). Due squadre aggrappate al cielo per un anno, due ore e 35 minuti: l’ultima spallata è del Cavriago. Reggiani in A2. Al Burro Virgilio l’onore, l’applauso. Due punti hanno fatto la differenza in una partita incredibile, anche un match point non trasformato per il Burro in una giostra folle, folle come questi playoff. Tubertini schiera Frosini acciaccato, ma non vuole rischiare oltre: si riserva uno Speringo in panchina per precauzione, Bendi diventa schiacciatore di mano e cede la sua maglia di libero a Verri. Parte subito forte Cavriago, il Burro con pazienza gioca sulle mani del muro. Dal 19-20 in poi al Cavriago riesce tutto e al Burro nulla. Sicché Tubertini nella fase centrale del secondo set gioca la carta Speringo, al posto di Bendi, e il Burro riaggancia il 20-20. Frosini mette al sicuro il cambio palla, e al termine di una sequenza da infarto Bonini coglie l’asta sul 29-30, dopo due difese pazzesche dei mantovani. Il solito Giumelli al servizio concilia il 6-0 e il terzo set è perso prima di cominciare. Pure un giallo alla panchina sul 21-15. Bendi torna libero nel quarto parziale. Il Burro spreca un +5 poi Luppi sbaglia sul 24-25. A Speringo scivola addosso un pallone murato. Era il 15-14, la marea giallonera deborda, tutti a casa ahinoi.

EDILESSE CAVRIAGO 3
BURRO VIRGILIO 2
(25-21, 29-31, 25-16, 24-26, 16-14)
EDILESSE CAVRIAGO: Luppi 16, Giumelli 9, Cerofolini 9, Jurewicz 22, Rozzi 7, Armeti, Bonini 25, Peli (L). N.e.: Iori, Artioli, De Curtis, Perrella. All. Benedetti-Leonardi.
BURRO VIRGILIO MANTOVA: Bendi 8, Mazzonelli 3, Frosini 28, Manzoli 1, Tognazzoni 10, Verri, Rinelli 7, Modnicki 13, Montecchi, Speringo 6, Sannai. N.e.: Boniotti. All. Tubertini-Marchesi.
Arbitri: Pignataro di Roma e Pecetti di Perugia.
Note: durata set 24’, 41’, 27’, 30’, 26’. Aces: Cavriago 8, Burro 1. Battute sbagliate: 16-13. Muri: 14-12. Spettatori 600 circa.

Due punti marcano il confine tra gloria e abisso e il Burro si risveglia disgraziatamente nella metà sbagliata. L’analisi sarà lunga e complessa. Mister Lorenzo Tubertini non ha quasi voce e nemmeno più forze. “Se la palla toccata da Frosini nel tie-break fosse stata vista, il punteggio sarebbe girato dalla parte nostra. Ma non è giusto imputare una sconfitta a una decisione arbitrale, anche se gli episodi e la fortuna possono avere cambiato il corso del match. Siamo arrivati stremati alla fine, ai ragazzi va il merito di aver lottato fino in fondo. La partita non è stata bella e abbiamo commesso troppi errori, soprattutto all’inizio. Il Cavriago ha battuto bene, ci ha messo sotto pressione anche se Jurewicz non era quello di gara 1. Noi in alcuni momenti l’abbiamo subita, in altri abbiamo reagito. Ma è finita male e l’amarezza è grande. Non so come la società potrà considerare la sconfitta, io personalmente ritengo di aver fallito. Avevo accettato una sfida per andare in A2 e non ci siamo andati. Di certo è stata la stagione delle occasioni perdute”.

Fatica, amarezza, delusione, rabbia. Nicola Mazzonelli e Gianandrea Marchesi spiano la festa del Cavriago dal buco della serratura. L’alzatore: “In momenti come questi è difficile capire dove hai perso o cos’hanno avuto gli altri in più di te. Sicuramente noi non abbiamo giocato la miglior partita e oltretutto siamo partiti con una formazione nuova per motivi fisici. Non siamo stati bravi a gestire situazioni facili in nostro favore e loro quasi sempre ci hanno punito. Quando arrivi a fine stagione e giochi un match così, chiunque perda non se lo merita. Hanno vinto loro, esultano loro e noi dobbiamo spiegare. Purtroppo sapevamo che qui per vincere avremmo dovuto giocare bene; invece non abbiamo fatto una grande gara. Abbiamo giocato a sprazzi e ugualmente siamo riusciti a rimanere attaccati all’incontro. Nella fase decisiva del tie-break non siamo stati lucidi nel prendere una palla, mentre loro sì. Non possiamo dire che non ce l’abbiamo messa, anzi. Siamo arrivati a giocarci l’A2 a Cavriago e si sapeva che loro in casa giocano così sempre. Dipendeva da come giocavamo noi, che siamo soliti ad alti e bassi, è il nostro punto debole. Quando giochi punto a punto può andar bene o andare male. Il primo posto sfuggito in campionato? Col senno di poi non si fa niente. Allora posso pensare anche a come abbiamo perso gara1. Adesso non ha senso niente, solo che abbiamo perso”. Il vice-allenatore: “Loro sono stati più coordinati di noi, giocando meglio nei momenti decisivi. S’è visto un gioco di squadra più fortunato da parte loro: bravi. Siamo partiti in maniera strana come purtroppo ci capita spesso. Avevamo aggiustato e recuperato. Abbiamo avuto anche un match-ball. Non sapevamo se Frosini poteva reggere: quando abbiamo visto che ce la faceva siamo tornati alla formazione-tipo. Dopo aver vinto il secondo ai vantaggi, abbiamo iniziato male il terzo. La ricezione è andata male, ma il nostro problema principale sono stati i troppi errori in attacco, nel tie-break addirittura cinque”.

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