domenica, marzo 13, 2005

Bendi: tanto di cappello
GENOVA. Un ritorno a casa mesto, ma senza toni funebri. Ci poteva stare, tutto qui. Sul parquet di Genova ci hanno lasciato tutti le penne, il Burro Virgilio si è industriato per sovvertire i pronostici. Cosa fare di più? “Forse non abbiamo servito abbastanza per metterli in difficoltà – riflette Alfonso Bendi – Dovevamo battere alla morte, e non l’abbiamo fatto, per scelta o per errore. Loro sono stati devastanti soprattutto al centro. Tanto di cappello a Genova, noi comunque ci abbiamo provato, siamo stati lì lì per per vincere un set. Il fattore campo ci ha condizionato, c’era un gran pubblico rumoroso, erano difficili anche le comunicazioni con la panchina”. Non grave il problema al ginocchio: “Sono sceso dopo un salto e mi ha fatto un po’ male. Sono stato mezzo set fuori, niente di preoccupante. Nibbio al mio posto ha giocato bene”. Ed eccolo, Giorgio Nibbio, anche lui con un piccolo groppo da mandar giù: “Abbiamo giocato bene. Ma su un campo difficile come questo dovevamo dare il cento per cento. A nostra disposizione c’erano un paio di palloni favorevoli nel primo set: forse avrebbero potuto cambiare la storia. Sì, potevamo fare qualcosa di più. Non era questa la partita da vincere. Ma da qui in poi non possiamo più sbagliare”.

Home
Google