domenica, marzo 13, 2005

Ringhia Chiara Perroni
PADOVA. "Sono avvelenata": queste le prime parole della grintosa Chiara Perroni. Prima del match avreste firmato una sconfitta per 3-2: "Ora no, vincendo non avremmo rubato niente –chiosa il libero- abbiamo raccolto poco per quello che abbiamo dato. Nessun episodio particolare, sono avvelenata solo per l’esito. Nel tie-break, dove si riassume tutto, forse ci volevano più lucidità e più fortuna. Loro di fortuna ne hanno avuto tanta. Vincevamo 13-11 e non abbiamo sfruttato due match-ball. Nel primo set abbiamo giocato molto bene, mentre il Padova ha sbagliato abbastanza. Nel secondo e nel quarto è saltato tutto. Non so perché, sono momenti in cui si spegne la luce. Però ci rincuora il fatto che nei set vinti abbiamo dimostrato che possiamo lottare alla pari. Crozzolin e Cicolari imprendibili? La centrale sì, la schiacciatrice non sono d’accordo. Dove potevamo fare meglio? Sono sincera, non saprei, abbiamo dato tutto. Io personalmente ho sempre pensato che ce l’avremmo fatta, non ho mai pensato che avremmo perso neanche per un momento". La sosta ha creato problemi? "No anzi, ritengo che abbiamo disputato una delle migliori partite. La prossima sosta invece avrei preferito evitarla (Final Four di Coppa domenica prossima, ndr). Dopo tre finali, due in B1 e una in A2 con il Lodi, mi rode parecchio l’eliminazione dalla Coppa". Campionato: guardiamo in alto o in basso? "Prima sotto –risponde Chiara- poi sopra. Più ti allontani dalla zona retrocessione più ti avvicini a quella play-off, giusto?". Matematico.

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