lunedì, ottobre 20, 2008

All Fin Cfl, forza e coraggio
Bragaglia: "Torneremo quelle del pre-campionato, normale un avvio così"
Masacci: "Male la battuta. Paura di sbagliare"
VOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl, assai penalizzata dagli infortuni, è ancora al palo dopo due giornate di campionato e in questo scenario emergono vistosi i problemi di un organico di dieci pedine, su alcune delle quali c’è ancora da lavorare per renderle all’altezza dell’A2. Siamo all’inizio, si spera arrivino tempi migliori.
Migliore rispetto a domenica scorsa la prova di Antonella Bragaglia: 57% su 28 palloni attaccati, 4 muri, un ace. L’esperta centrale, nonché capitana, offre la propria disamina: “C’è abbastanza rimpianto, ma lo dovevamo mettere in preventivo che saremmo partite a rilento. Dobbiamo ancora trovare tranquillità e il nostro gioco. Molte di noi non sono abituate al livello e questo si paga. Spero che prima o poi si prenda il via; quando accadrà dimostreremo di essere una buona squadra, come in pre-campionato, quando ci siamo espresse a livello con tutte. Con l’Urbino abbiamo battuto male e faticato a fare i punti. Ci è mancata la giusta aggressività e, non conoscendoci benissimo, non siamo riuscite ad esserci utili l’una con l’altra. Pensavamo troppo a non sbagliare chiudendoci in noi stesse”.
Mauro Masacci è rammaricato e giustamente preoccupato: “Credo che abbiamo perso non giocando contro una grande squadra, a differenza della prima giornata con il Villa Cortese, team attrezzato per un campionato di alto livello. L’Urbino è discreto, nulla più, e la sconfitta ci deve far riflettere su che squadra abbiamo noi in questo momento, fra infortunate e acciaccate. Occorre fare delle considerazioni – rimarca il concetto l’allenatore – su come giocare in tali situazioni”. Zamora Gil era pronta per entrare? “Martha venerdì ha svolto l’allenamento intero saltando come le altre – risponde il mister – chiaro che non era recuperata al 100%, ma ha fatto tutte le prove che c’erano da fare con risposte confortanti, oltre a un normale riscaldamento pre-partita. L’impressione era che lei potesse entrare per dare un contributo. Anche nel set precente l’ho messa dentro (il secondo, ndr), ma non le è arrivata la palla per schiacciare. Tuttavia – amplia lo spettro – desidererei non legare sempre la nostra prestazione alla presenza o assenza della cubana, che resta ovviamente una giocatrice importante. Il fatto è che ultimamente abbiamo anche altri problemi fisici: Astarita è stata frenata dal ginocchio e Crepaldi non è quella di un mese fa, condizionata dall’infortunio alla caviglia. Poi – ammette il coach – è pur vero che abbiamo sbagliato in fondamentali dove l’aspetto fisico non è rilevante, come la battuta. Lì si tratta di avere serenità”. Masacci rivive il match: “Abbiamo giocato un primo set quasi perfetto e loro sottotono. Poi, quando le cose si sono complicate siamo andati in affanno battendo male tatticamente e tecnicamente. Nel terzo ci siamo risollevati grazie ai servizi corti di Bragaglia, che hanno messo in difficoltà le avversarie. Eppure sulla battuta in palestra ci stiamo lavorando. Andiamo al servizio con il timore di sbagliare. Siamo tesi e ci mettiamo pressione da soli, presi dalla voglia di fare bene subito senza portare pazienza. Abbiamo fatto ricevere bene l’Urbino, solitamente debole in questo fondamentale. Tutto poi si complica a catena”.

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