domenica, gennaio 20, 2008

Racmet, sesta sconfitta consecutiva
PINETO (Teramo). La Raccorderie Metalliche è come un pugile generoso che finisce sempre al tappeto. Possiede i numeri per affrontare le avversarie a viso aperto, ma i numeri che contano davvero, e che fanno testo, sono quelli dello score. E la loro verità è impietosa. Pineto, in uno scontro chiave, ha inferto al Top Team la sesta sconfitta consecutiva: una picconata alle speranze di salvezza. E non bastasse lo sconforto in casa biancorossa, negli spogliatoi sono rimbalzate notizie altrettanto nefaste dagli altri campi.Il Bassano, l’ultima delle virtualmente salve, ha espugnato il campo dell’Isernia terzo in classifica e ha aumentato a 12 il vantaggio su Mantova: un abisso. Anche Spoleto ha mosso la classifica e perfino Avellino ha fatto un punto, condannando la Raccorderie Metalliche all’ultimo posto solitario. Per evitare il rientro nei ranghi della B1 il Top Team dovrebbe realizzare un miracolo ammesso che riesca a modificare il dna di una squadra che soffre terribilmente i finali di set. Che si trovi a condurre, o a rimontare, il prodotto non cambia e disegna, sul fondo del campionato, il ritratto di una grande incompiuta. Che perde troppi set ai vantaggi, che sotto 2-0 si mette a inseguire, ma non si sa con quale forza morale. La Raccorderie è stata vittima dell’insicurezza. Non che il Pineto abbia mostrato maggiore solidità da quel punto di vista. Sul 24-21 gli abruzzesi hanno rimesso in gioco il Top Team con tre errori in attacco. Ma ai vantaggi, tra una battuta sbagliata e una murata di Sborgia, si è confermata l’antica propensione della Racmet a buttarsi via. Un malessere psicologico prima ancora che tecnico. Sul piano dell’impegno non si può rimproverare nulla ai biancorossi. La settimana di allenamento, sia pure sballottati dal Palabam al Boschetto e viceversa, era andata bene. Non c’è nemmeno fortuna quest’anno. Sul 13-13 del secondo set Costantini, scendendo da muro, è caduto male: la caviglia gli si è girata ed è finito ko esattamente come Robbiati che nemmeno è salito sul pullman. A un primo controllo non sembava nulla di grave, ma da quel momento il suo posto è stato preso da Manzoli, che non doveva nemmeno esserci, ma ha avuto un permesso per assentarsi dal lavoro. Sbrolla, ieri titolare dal primo all’ultimo punto, ha limato alcune soluzioni troppo estrose e ha ripreso un’orchestrazione più normale. La Racmet, lungi dal farsi tagliare le gambe, trascinata da Benito è andata ai due time-out tecnici in leggero vantaggio (7-8, 15-16). Ha abbozzato l’allungo (16-18) mentre Babini sostituiva Diogo con Perez, ma il team mantovano si è piantato, a corto di idee: Hietanen, da cui ci si aspettano i punti che fanno la differenza, ha sparato oltre le righe sul 24-23. La fascite al piede lo limita non poco: giustificazione che vale per quel che vale, anzi, è un’aggravante, visto che il guaio se l’è cercato. Se qualcuno in Nazionale non gli ha puntato una pistola alla tempia, costringendogli a cambiare scarpe, questa leggerezza se la poteva risparmiare. Nel terzo set la Raccorderie si scolla dopo la prima interruzione obbligatoria. Gli abruzzesi amministrano il tesoretto di vantaggio, proteggendolo dall’ultima fiammata di Benito che porta il punteggio sul 20-17 da 19-13. Sul primo match-point Pineto non ha bisogno di mettere giù il cambio palla: Sbrolla mette fuori direttamente la battuta. Una squadra con le spalle al muro.

FRAMASIL PINETO 3
RACMET MANTOVA 0
(31-29, 25-23, 25-21)
FRAMASIL CUCINE PINETO: Fabroni 1, Perez Moreno 4, Lorenzi, Daldello, Sanko 8, Mancini, Diogo 3, Sborgia 14, Russo 6, Cacchiarelli (L), Divis 18. N.e.: Lorenzi. All. Babini.
RACCORDERIE METALLICHE MANTOVA: Sbrolla 1, Hietanen 10, Szabo 1, Zappaterra (L), Mazzonelli, Benito 17, Manzoli 3, Costantini 3, Modnicki 8, Argilagos 13. N.e.: Tognazzoni, Capra. All. Guaresi-Marchesi.
ARBITRI: Frapiccini di Ancona e Bartoloni di Macerata.
NOTE: durata set 32’, 26’, 23’. Aces: Pineto 2, Mantova 3. Battute sbagliate: 8-17.

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