lunedì, febbraio 19, 2007

Burro, sollievo per il sorpasso sul Genova
Brilla il primo posto del Burro Virgilio. Del domani non c’è certezza, il campionato va assaporato giornata per giornata. “Potevamo finire a -5 dal Genova, siamo a +1”, ragiona Lorenzo Tubertini, senza farsi prendere dalla vertigine. “Il vantaggio è irrisorio, tutto può accadere. A chiacchiere è facile, ma bisogna far parlare i fatti”. Da qui al 6 maggio ne vedremo delle belle, tra Burro e Genova che si prendono a sportellate. Più difficile ipotizzare, al momento, un ritorno di fiamma di Bedizzole, Cantù, Biella o Lavagna. La vetta, per loro, si sta allontanando. Il Burro è quindi con un piede e mezzo nei playoff, epilogo da vivere intensamente magari con un pubblico attrettanto numeroso e partecipe come quello di domenica scorsa al PalaBam. L’impresa non basta, va innaffiata con altri risultati a partire dalla trasferta di Bedizzole, che il Burro affronterà senza Andrea Frosini, infortunatosi in battuta sul 22-22 del quarto set. L’opposto si è sottoposto a radiografie alla caviglia che hanno escluso complicazioni a livello osseo: fortunatamente niente fratture anche se l’incidente – considerato anche quel che gli accadde a Melegnano e, un altro precedente che risale ai tempi della Kerakoll Modena – a prima vista poteva autorizzare a pensar male. Dal punto di vista legamentoso, occorre attendere ulteriori controlli: tra domani e giovedì si saprà qualcosa di preciso anche se per Frosini si prefigura uno stop minimo di 10-12 giorni. Ma è stato confortante vedere il giocatore, seppur sorretto a braccia dai dirigenti Melli e Ceccardi, ritirare personalmente il magnum di spumante offertogli in premio a fine gara.Burro Virgilio-Igo Genova: tanti errori, ma anche tante emozioni. Il divertimento, infortunio di Frosini a parte, non è mancato. E i rossoblù possono guardare al futuro con rinnovate speranze. “Essere dentro i playoff non è una cosa da poco”, commenta Tubertini. “All’inizio della stagione non lo davo per scontato, c’erano troppe squadre forti. Abbiamo fatto un buon lavoro, che è passato attraverso alcune tappe complicate, come il binomio tra i palleggiatori e la difficoltà di trovare un assetto”. Battere Genova è una presa di coscienza, uno scacco ai dubbi, un colpo di teatro dopo un set che ha fatto temere il peggio. “Siamo partiti nervosi, la tensione si è avvertita”. L’ha pagata soprattutto De Marco, rimpiazzato da Quartarone, prima occasionalmente, poi in pianta stabile. Il siciliano si è meglio inserito nel clima agonistico. Il Genova ha puntato tutto su Muzio, ma quando la vena dell’opposto si è esaurita, la strada si è fatta in discesa per il Top Team. “I loro attaccanti erano un po’ in difficoltà col nostro muro – spiefa Tubertini – Si sono appoggiati spesso sull’opposto. Se Muzio avesse continuato sui ritmi iniziali sarebbe stato da serie A, non da B1. E infatti è stata inevitabile una flessione: siamo riusciti a prendergli le misure. Il nostro muro è andato molto bene. Buona la ricezione, buon cambio palla. In fase punto non siamo incisivi come loro. Ma abbiamo vinto, essere primi o secondi a mio avviso non cambia molto, sotto il profilo psicologico. Dobbiamo pensare sempre e solo a vincere, anche al tie-break. Sono contento per gli spettatori: ci aspettavano con trombe e bandiere. Mi auguro di rivederli tutti nei playoff”.

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