martedì, dicembre 12, 2006

Burro Virgilio alla ricerca di una propria impronta di gioco
MANTOVA. Partita non per palati fini quella fra il Burro Virgilio e il Chieri quartultimo. Ma nell’attesa di vedere finalmente una prestazione brillante, ciò che conta è vincere e rimanere nel gruppo di testa del girone A di B1. I virgiliani sono terzi con 21 punti alle spalle di Genova (24) e Lavagna (23). "Ancora il campionato non dice granchè –argomenta Frosini- è completamente diverso rispetto all’anno scorso e secondo me il livello è più basso". Un altro set regalato ad un team di bassa classifica.
"Adesso siamo sotto Natale –raccoglie l’input Andrea Frosini- ma il problema è che un set noi lo regaliamo sempre, non solo in questo periodo. Questo succede perché non abbiamo ancora sicurezza e una nostra impronta di gioco. Contro una formazione di fascia medio-bassa, una squadra come la nostra dovrebbe riuscire ad imporre il proprio gioco e di conseguenza a vincere 3-0. Invece tuttora riusciamo a perdere il primo o il secondo set. Andiamo in crisi, subiamo dei black-out. Al cospetto di queste squadre incameriamo lo stesso i 3 punti, ma bisogna vedere cosa combiniamo con quelle più forti. Il Chieri non ci ha messo in difficoltà, siamo noi che ci siamo messi e ci mettiamo in difficoltà da soli. Non possiamo dire che affrontiamo avversari forti in battuta e allora fatichiamo in ricezione, o che abbiamo a che fare con un attacco stratosferico. Ci imbrigliamo da soli. Domenica abbiamo commesso tanti errori in attacco. Con un alzatore nuovo il nostro cambio palla non è ancora sicuro. Gli altri ci stanno attaccati e se per caso prendono un margine, noi non riusciamo a recuperare. Stiamo lavorando tanto –sospira l’opposto- ma fra un po’ siamo già all’anno solare nuovo. Fortunatamente rimaniamo agganciati al treno delle prime. Dobbiamo continuare ad allenarci come stiamo facendo e anche meglio".
Come quantità vi allenate tanto, come una squadra di serie A: è allora un problema di qualità? "Vero, ci alleniamo come una serie A. Però non ci siamo mai allenati in 12 della rosa a causa degli infortuni. Per tante settimane ci siamo allenati in 10 e anche questo ha influito. I dirigenti ci danno una mano, ma quando in allenamento non riesci a ricreare le condizioni di gioco e la qualità non è esagerata, poi succede che in partita contro squadre, come il Chieri, che giocano a ritmo basso, sbagliamo anche noi".
Frosini guarda avanti: "Ora ci attende Lavagna, che è più o meno la squadra dell’anno scorso. Siamo tutti attaccati e se vincessimo da 3 passeremmo davanti a loro. Andiamo con varie insicurezze. Cerchiamo di migliorare il gioco, ma soprattutto di portare a casa punti. Per il gioco ci vorrà tempo. C’è alternanza fra gli alzatori e se in questo ruolo, che è l’anima della squadra, gioca un po’ uno e un po’ l’altro, se ne risente. Da parte mia –puntualizza il giocatore- c’è il massimo impegno e la massima disponibilità, però vorrei vedere i frutti di tanto lavoro e di tanto investimento. Noi arranchiamo, ma succede anche alle altre di fascia alta".

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