lunedì, novembre 28, 2005

La Piacentina sugli scudi
VIADANA. Le prime due giornate ai minimi termini? E chi se le ricorda. I dubbi sulla tenuta tecnica e psicologica del gruppo? Fugati. L’incapacità di sopperire con la grinta alle assenze e ai limiti tecnici? Smentita. La Piacentina si è spogliata della pellicola opaca in cui era avvolta e, partita dopo partita, ha assunto i connotati di una squadra che lotta, che mostra buone cose, che sempre meno si fa travolgere dal nervosismo, che ovviamente sbaglia qualcosa, ma che in ogni caso gioca. E vince.
Il successo ottenuto sabato a Montecatini Terme sul parquet del Misericordia Pieve a Nievole è il quinto consecutivo e il terzo al tie-break. Grazie a questo risultato La Piacentina sale al quinto posto in classifica agganciando proprio i toscani a quota 12. Con lo stesso punteggio c’è anche il Carpi, mentre più in alto (di una manciata di punti) troviamo Villa d’Oro Modena, Eurotecnica Modena, Firenze e Correggio.
Pur commettendo 13 errori punto, Viadana si impadroniva del primo set. Nel secondo, il tecnico di casa Pagliai operava tre sostituzioni ma l’esito non cambiava. Avanti di due set, i viadanesi sono calati subendo la reazione dei toscani. Ma nel tie-break La Piacentina aveva una marcia in più.
"Abbiamo vinto in condizioni difficili –si rallegra l’allenatore Dario Tartari- ottenendo due punti d’oro. Siamo arrivati al palazzetto un’ora prima della partita dopo 4 ore di viaggio. Venivamo inoltre da una settimana non semplice. Ceci si era infortunato lunedì (lussazione del mignolo della mano sinistra, dito steccato per due settimane, ndr) e quando abbiamo saputo della squalifica a Vitali ci siamo resi conto di essere senza un secondo centrale". In posto 3 ha giocato un encomiabile Cantagalli in un ruolo che aveva abbandonato da un po’ di tempo. "Posso solo ringraziarlo –incalza il coach- per la disponibilità e per l’utilità. In primo luogo perché non era nelle condizioni di reggere tutta la partita e dunque scendere in campo non faceva parte del programma di recupero; in secondo luogo perché non giocava al centro da anni. Ci siamo espressi molto bene nei primi due set, in particolar modo in attacco. Peccato non essere riusciti a chiudere 3-1, visto che nel quarto conducevamo 20-16. Ma sono stati bravi anche loro piazzando difese miracolose e diversi muri. Nel quinto abbiamo avuto una buona capacità di rinnovarci e non abbiamo sprecato molto. A tratti il nostro sistema muro-difesa ha fatto la differenza. Ci hanno fregato un paio di volte con il doppio cambio perché su attacco a tre veniva servito un centrale che invece prima non era impiegato. Del resto ci sono anche gli avversari e comunque –conclude- abbiamo vinto bene una partita importante".

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