mercoledì, dicembre 01, 2004

Tributo ad Anna
Tifosi, compagne di squadra e dirigenti del Campitello hanno partecipato commossi all'ultimo saluto ad Anna Zattoni. Ecco un dolce pensiero di Francesco Bocchi, in ricordo della Tigre

Ciao Zatta...Sono ancora incredulo, come tutti del resto, e mi chiedo come sia potuto accadere...Ma come?!?!?Io credevo che quelle come te fossero nate su un altro pianeta e pertanto non sottoposte alle regole di questa vita terrena.Quelle come te che fanno cinque allenamenti alla settimana... che se ne vanno da casa ancora adolescenti... che imparano ben presto il significato della lotta, del sacrificio, dell'amicizia...che volano in alto dove in pochi riescono ad arrivare per schiaffeggiare con tutta la forza che hanno in corpo una palla....quelle come te che ogni anno cambiano città, compagne, clima con una naturalezza impressionante...quelle come te che mollano la loro splendida casa affacciata sul mare per venire in un paese del quale nemmeno conoscono l'esistenza immerso in una nebbia da vomito e abitato più dalle zanzare che dalle persone....Nove mesi in quel paesello...il 14 maggio 2003 hai giocato l'ultima volta con quei colori, per i quali lottavi come se li avessi indossati da sempre...questo, per un tifoso, è il più grande regalo che possa ricevere da una "sua" atleta.Scherzo del destino, il 14 maggio 2003 è stata anche l'ultima partita di "quel" Campitello che, giunto a quei livelli, qualcuno ha deciso di far sparire e l'ultima partita che mi ha visto, assieme ai miei amici di sempre, dietro allo striscione "AK".Abbiamo sentito la Pelu chiamarti così la prima volta, e da allora anche per noi tu sei stata semplicemente la "Zatta" .Maglia nr.9, sorriso costantemente stampato sul volto, anche quando girava tutto storto e venivi colta dal "braccino", unica malattia alla quale ti credevo soggetta.E invece no...hai preso una murata in faccia di quelle che non lasciano scampo...Chi ti è stato vicino da quel giorno mi ha raccontato di una Zatta che ha lottato a lungo con le unghie come se fosse l'ultimo pallone, che ha sofferto, pianto, urlato la sua rabbia verso qualcosa che non vedeva ma che sentiva che giorno dopo giorno le stava rubando la vita.Io ti ho rivisto dopo un anno e mezzo, nell'intimità della tua camera...eri circondata, letteralmente avvolta dall'amore di tutte quelle persone che, come me, hanno avuto l'onore di conoscerti, di conoscere la "Zatta".Avvolta dall'abbraccio di centinaia di persone col volto segnato dalle lacrime e una rosa bianca in mano.Avvolta dalle maglie che hai indossato...Lodi, Padova, dalla nostra sciarpa Gialloblù.Ieri abbiamo pianto in tanti per te, da oggi conserverò di te nel cuore l'immagine di una ragazza "fuori di testa", che ho avuto l'onore di conoscere e che quella sera di dicembre ci ha fatto ribaltare dal ridere con quella cuffia, orribile, sulla testa!Ciao Tigre, guardaci da lassù, seduta nel Tuo posto 4.
Cesko.

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