La Veman si gode la B2
ROVERBELLA. Veman Riseria Roncaia in festa: al tavolo della serie B mantovana si è dunque seduta una nuova commensale prenotando un posto non solamente decorativo per la prossima stagione. Neo-promosso in B2 dopo i play-off conclusi sabato, il club che nel corso della sua storia ha cambiato più sedi di gara di tutti (Cerese, Castelbelforte, San Giorgio, Roverbella), in realtà tanto nuovo non è: il suo timoniere è Toni Mantovani, che anche i molto giovani ricordano come presidente della Bustaffa negli anni ‘90 in B1.
“Un’intervista? Sono anni che non ne faccio”. Il patron ascolta le urla di gioia che provengono dallo spogliatoio e con la spontaneità che da sempre lo contraddinstingue si lascia andare: “Il nostro girone di ritorno è stato eccezionale, finalmente siamo arrivati in B2, la squadra era stata allestita con questo obiettivo. Sono anni che ci proviamo, un grande applauso a tutti. L’andata –ripercorre Mantovani- si è susseguita male, per varie vicessitudini. Facchini è stato fuori 8-9 giornate: un bravo va al secondo alzatore Loglisci, che ha saputo fare il centrale. ‘Lollino’ è stato importantissimo per il successo finale, senza di lui sarebbe stata dura. Abbiamo vissuto un periodo brutto per Natale, quando abbiamo perso il derby con Asola (e meno parliamo degli arbitri meglio è). Forse non ci credevamo più. Nel ritorno, l’unica sconfitta è stata in casa dell’Ilpra, con il primo set perso 30-28”. La capolista era veramente inarrivabile? “Quella dell’andata sì, quella del ritorno no”.
Un risultato da incorniciare per Luca Zaghi: “Il gruppo era stato allestito per provarci, esser sicuri della promozione è sempre azzardato. Nel primo set con il Remedello abbiamo subìto la tensione, la sfortuna e la bravura loro. Perdendo dopo aver condotto 24-22, c’era il rischio di gettare un’occasione. Abbiamo pagato psicologicamente in avvio di secondo. Fortunatamente ci siamo ripresi: la stessa cosa ci era successa a Bergamo con il Celadina”. La stagione? “L’andata –riferisce il centrale- è stata disastrosa, l’integrazione fra vecchi e nuovi (fra cui io) è stata laboriosa, non c’era fiducia. Poi, ce la siamo costruita andando a vincere set controversi, migliorando in convinzione e tecnicamente”.
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