sabato, maggio 16, 2009

Amichevole alla Slovacchia
L'Italia perde 3-2 il primo test stagionale
MANTOVA. Il derby dei ct mantovani arride a Emanuele Zanini contro l’amico-rivale Andrea Anastasi. Di San Giovanni del Dosso il primo, di Poggio Rusco il secondo, ma ora compaesani perché l’ex tecnico di Modena risiede a Poggio.
Zanini, coach della Slovacchia, sorride compiaciuto: “Vero, ho vinto il derby. Prima della partita io e Andrea non ci siamo detti nulla. Per entrambi era una gara suggestiva di inizio stagione delle nostre Nazionali; un punto di partenza, soprattutto dal punto di vista tecnico-tattico. Ovviamente, giocarla in questa cornice, nella nostra terra, con tanti amici sugli spalti è sicuramente qualcosa di particolare. Fa sempre piacere vincere contro l’Italia, seppur formata in gran parte di giovani. Aiuta ad aumentare la consapevolezza di questo gruppo nato da poco. L’anno scorso abbiamo iniziato un cammino lungo e difficile, raccogliendo qualche successo. Anche quest’anno speriamo di fare bene”. Durante la partita vi siete scambiati qualche battuta da una panchina all’altra? “No. Ognuno doveva pensare alla propria squadra, anche perché ci sono tante cose da sistemare. Il livello di gioco in certe fasi è ancora approssimativo, però io sono soddisfatto della concentrazione e dall’agonismo che i miei ragazzi hanno messo in campo. Ci mancano ancora diversi giocatori e ciò valorizza maggiormente il risultato ottenuto. Pochi cambi? In effetti ho dei giovani troppo acerbi, che per il momento possono dare solo una mano. Alla lunga poteva essere penalizzante, invece abbiamo giocato un ottimo tie-break”. Il pubblico? “Il PalaBam è grande, per riempirlo ce ne vuole, e poi la gente mantovana va riscaldata e abituata a questi eventi. Credo che una società che resti in serie A possa fidelizzarla”.
Anastasi voleva di più: “Onestamente abbiamo giocato male. Siamo carichi di lavoro, non siamo brillanti. Lo sapevo, ma siamo stati meno brillanti di quello che pensavo. Non cambia nulla, il mio obiettivo è arrivare in buone condizioni il 12 giugno (inizio World League, ndr). Il derby? Sono tre giorni che ci alleniamo insieme e per me sono stati molto proficui. Loro fra dieci giorni giocano una partita importantissima, la qualificazione pre-mondiale, sono più avanti di noi e si vede che hanno uno spirito diverso, sono più affiatati”. Le seconde linee hanno giocato meglio: “Più gioventù – concorda il ct azzurro – più motivazioni, che alla fin fine fanno la differenza”. Il pubblico? “Me ne aspettavo di più. Direi una bugia se affermassi il contrario. La Nazionale è abituata a fare il tutto esaurito ed è una delle poche volte in cui non ho visto il pienone. Speriamo con la Polonia”.

MANTOVA. Il castiglionese Cristian Savani ha giocato i primi tre set realizzando 14 punti (6 nel primo, 5 nel secondo, 3 nel terzo), ricevendo con il 28% e attaccando con il 63% (con una punta all’86% nel set iniziale). Allo schiacciatore non piace perdere, ma riconosce che i meccanismi sono da oliare. “Venivamo da tre settimane di duro lavoro – dice – ci siamo allenati con loro per tre giorni di fila e l’unica sconfitta è stata questa. Dispiace, perché io personalmente ci tenevo a far bene davanti al pubblico mantovano. L’altra volta non avevo giocato al PalaBam (World League 2007 con il Giappone, ndr). Pazienza, sarà per un’altra volta. Secondo me siamo nettamente più forti della Slovacchia, però siamo entrati in campo contratti e, nel punto a punto, abbiamo subìto punti dalla loro battuta, che arrivava magari piano, ma in zone di conflitto. Sono cose che vanno sistemate col tempo”. Circa le presenze in gradinata, Savani si accontenta: “Sinceramente mi aspettavo anche meno gente, invece secondo me ne è venuta tanta. Speriamo che con la Polonia ne venga di più”.
Mauro Gavotto ha giocato stabilmente il quarto e quinto set, realizzando 3 punti. Fuori mano l’Italia avrà molto da sistemare. L’opposto analizza: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Stiamo lavorando molto in sala pesi e non ci aspettavamo certo una gara fluida. Perdere dispiace sempre e io personalmente non dovevo nemmeno giocare, perché non mi sono allenato a pieno ritmo con i compagni. Sono contento che il ct mi abbia dato spazio. Avrei potuto fare di più, ma la condizione fisica è approssimativa. L’importante è aspettare il gruppo, che secondo me può andare molto avanti. Abbiamo tutti voglia di fare bene e in squadra ci sono ottimi giocatori”. Come vi trovate a Mantova? “Benissimo. La situazione logistica è buona. L’impianto va bene, peccato sia un po’ buio. L’hotel è vicino e si mangia bene. Se mi aspettavo più pubblico? Onestamente con la Slovacchia no. Spero che ce ne sia di più contro la Polonia e anche noi saremo in una condizione fisica e tecnica migliore”.

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