lunedì, febbraio 16, 2009

L'All Fin Cfl mastica amaro
VOLTA MANTOVANA. Ottenuta la tranquillità matematica della permanenza in A2, l’All Fin Cfl non intende abituarsi a fornire prestazioni al ribasso come quella con il Donoratico. Per tornare a vincere deve tuttavia cambiare ritmo. Domenica Dukule e Fratoni hanno realizzato 25 e 20 punti, ma con il 39% e 30% a fronte di 57 e 61 palloni attaccati. Spiccano gli errori-punto: 5 ciascuna. La percentuale più alta appartiene a Bonan (44% su 18, 2 sbagli), cui ha contribuito il fatto di essere stata spostata lontano dall’alzatrice, posizione che predilige e nella quale gioca da inizio stagione Malvestito, sacrificatasi per la causa. La rotazione migliore è stata la P5 (Zanin in zona 5), le peggiori P4 e P6. Nel Donoratico, senza Zanolla influenzata, bene Radzuweit e Garcia Marquez. Ok pure Rocca e Fidanzi.
Sulle gradinate del PalaValle c’era una presenza curiosa: un gruppetto di tifosi del Conegliano è venuto a sostenere Caterina Bonan, approfittando della trasferta lontana (Castellana Grotte) della squadra di A1 da cui la centrale è arrivata in prestito all’All Fin. Sorpresa gradita: “Non me l’aspettavo, è stato bello verderli arrivare”. Bonan per la prima volta resta nei nove metri tutta la partita e, pur non potendosi trasformare di colpo in un gioiello, è apparsa più dentro la gara, creandosi attorno una dose di fiducia. “No, non ho reso meglio perché c’erano i miei tifosi – dichiara la veneta – Io sono abbastanza tranquilla, sento che sto entrando nel gioco, ma so che devo ancora lavorare per migliorare. Da parte della società e delle compagne avverto appoggio. La sconfitta? Un peccato. Tanti cali ed errori su palle facili, mentre abbiamo fatto cose belle su palle difficili. Lo sport non è matematica” conclude Bonan.
Serena Malvestito cerca di farsene una ragione: “Personalmente ritengo che abbiamo regalato noi la partita. Quando abbiamo applicato il nostro gioco con poche cose ma fatte nel modo giusto, abbiamo dimostrato di saper recuperare, senza nulla di straordinario. Come per esempio nel secondo set. Abbiamo commesso errori marchiani e inutili in situazioni dove non dovevamo prenderci dei rischi. Loro hanno avuto un’ottima difesa, che le ha caricate molto, e tanta voglia di vincere. Strappare qualcosa a chi è più in alto, è sempre oro. Noi eravamo sottotono rispetto al solito e adesso sono arrabbiata, ma per come si era profilata la partita, meglio un punto che niente. Non si può nemmeno restare a piangersi addosso, bisogna lavorare e rimettersi in riga. Nel tie-break basta una palla per fare la differenza”.
Mauro Masacci non si crea alibi: “Partita molto opaca in generale di tutta la squadra. Nessuna si è salvata dai tanti alti e bassi. Risultato giusto. Le ragazze non sono mai riuscite a giocare tutte insieme: in alcuni momenti ha giocato qualcuna, in altri qualcun’altra. Anche la rimonta del secondo set (da 19-23, ndr) secondo me è stata casuale: abbiamo indovinato due rotazioni a muro e Bonan ha battuto bene. Ma non si è giocato bene di squadra; ci state talune situazioni in cui loro sono andate in difficoltà e noi le abbiamo sfruttate, seppur a sprazzi e individualmente. Come fondamentali, siamo mancati maggiormente a muro e, soprattutto, in difesa. Malvestito di solito mura abbastanza, ma stavolta non l’ha fatto. Abbiamo messo a segno 8 muri-punto in 5 set contro la penultima in classifica (che ne ha realizzati 14, ndr). In attacco Crepaldi è andata bene, poi è calata; Dukule è partita bene anche lei, ma, come sempre le succede, ha cominciato a commettere errori banali. In attacco nessuna ha avuto continuità. Bonan ci ha dato una mano in più – prosegue l’analisi l’allenatore - è stata più partecipe al gioco della squadra. Però forse dello spostamento nella rotazione ne ha risentito Malvestito. Abbiamo perso perché siamo stati passivi in certe situazioni di gioco. Di solito in casa la squadra è aggressiva, invece è stata attendista e ne è scaturita una prestazione corale anonima, che spero sia figlia in parte della brutta partita di domenica scorsa a Piacenza. Può esserci rammarico per il tie-break finito 15-13, ma è altrettanto vero che abbiamo vinto il secondo in difficoltà. Non oso pensare cosa sarebbe successo se ci fossimo trovati sotto 2-0. Il risultato sarebbe stato diverso se avessimo disputato un incontro sugli stessi livelli agonistici di quello con Forlì, anche se la prova tecnica non era stata eccellente”.

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