martedì, gennaio 20, 2009

L'All Fin Cfl si aggrappa ai risultati
VOLTA MANTOVANA. Per fortuna che l’andamento dell’All Fin Cfl è buono (e il 3-2 sull’Urbino è l’ennesima prodezza), altrimenti si entrerebbe in una spirale pericolosa. Gli infortuni seri, tralasciando gli acciacchi vari, sono saliti a tre e oggettivamente la prova di carattere chiesta all’entourage voltese è diventata pesante da sostenere.
Per fortuna, inoltre, che è arrivata Svetlana Dukule, i cui progressi sono sorprendenti. La lettone è una che quando prende bene il tempo e la misura sulla palla, con la sua altezza schiaccia dal secondo piano e va a segno. La top scorer contro l’Urbino è lei: 25 punti, anche se solo il 33% su 61 palloni. Malvestito, Fratoni e Crepaldi hanno risolto spesso situazioni difficili.
Confermato il sesto posto in classifica dicendo grazie alla volontà ferrea.
Convincente la prova di Serena Malvestito: 2 muri, 18 punti, 47% su 34 palloni attaccati, decisiva nel quinto set. La centrale esordisce: “Stiamo lottando contro la sfortuna, spero che le nostre vite ci facciamo arrivare alla fine del campionato. Abbiamo avuto alti e bassi, ma sono contenta, perché dovevamo vincere per il morale. Siamo state brave a riprenderci dopo il crollo del terzo set”. Malvestito, che ha subìto emotivamente il momento in cui Astarita è dovuta uscire, prosegue: “Giusy non se lo merita per tutto il lavoro che sta facendo. E’ una mia carissima amica e infatti ho avuto un momento difficile quando l’ho vista accasciarsi. Pazienza, quest’anno va così: vai in campo e non sai cosa può succedere. Abbiamo vinto con merito, non era facile rimontare nel quarto set. A tratti abbiamo giocato bene, ma è stata una partita strana, vinta grazie al gruppo e alla grinta”.
Laura Crepaldi ultimamente non era soddisfatta della propria prestazione. Stavolta? “Sì”. La schiacciatrice ha avvertito un dolorino femorale nel quarto set: “Affaticamento muscolare e basta, ne abbiamo già abbastanza. Abbiamo tante vite quanta sfortuna, ma siamo riuscite a dimostrare la forza del gruppo. Solo così potevamo saltar fuori da questa situazione. Ora siamo in otto, dobbiamo stringere i denti e aiutarci. Dopo il terzo set ci siamo riprese difendendo bene e con due buone serie in battuta di Zanin. Sono state le piccole cose fatte da ognuna che ci hanno portato alla vittoria. Il tie-break è stato duro, perché avevamo finito le energie. Siamo andate avanti con la forza della disperazione. Non è questione di tecnica, ma di cuore e grinta. Sono le uniche armi che ci restano e che hanno fatto la differenza contro una squadra che ha una buona alzatrice, validi attaccanti e centrali”.
Mauro Masacci prova a scherzare: “Non so quante vite abbia questa squadra: sicuramente più di me, perché mi sta ammazzando. Tutte le volte che la vedo ko risorge, come l’Araba Fenice; è una squadra strana, che se le dai spiragli per restare in partita, ci si infila dentro. Sfido qualsiasi altra squadra ad aver ancora voglia di giocarsi la partita, dopo aver perso il secondo ai vantaggi e il terzo malamente, con tutto ciò che ci sta dietro. Le ragazze si divertono, si sacrificano e hanno grandi motivazioni, anche chi teoricamente potrebbe averne meno. Alleno un team facile da motivare, una volta trovate le chiavi. Visentin in allenamento sta lavorando bene. Ha dovuto giocare per necessità di fianco al palleggiatore, ma non è la sua posizione ideale e oltretutto non ha esperienza. Eppure è entrata e ha reso bene”. L’allenatore analizza il match: “Abbiamo subìto più del solito in ricezione, ma l’Urbino batte bene, con diverse giocatrici aggressive. Il terzo set l’abbiamo perso esclusivamente per la ricezione, fondamentale in cui è andata in difficoltà Fratoni, solitamente un’ottima ricevitrice. Anche lei è stata brava a riprendersi nel prosieguo dell’incontro, aiutata da tutti. La grande qualità della mia squadra – evidenzia il coach – è proprio che aiuta e si lascia aiutare. Abbiamo 19 punti sulla zona salvezza: non c’è la matematica certezza di essere salvi, ma credo che virtualmente lo siamo”.

Home
Google