lunedì, marzo 17, 2008

All Fin, la strada è in salita
VOLTA MANTOVANA. Match tutt’altro che spettacolare anche dal punto di vista statistico. Per l’All Fin 65% in ricezione (35% la perfetta) e 36% in attacco, per la De Mitri 64% (44%) e 39%. Ospiti superiori a muro. Risicata la differenza negli errori punto, al netto delle battute sbagliate: 12 Volta, 11 Urbino. Vindevoghel ha schiacciato 28 palloni, Conti 19, Bragaglia 16, Ripamonti 14, Zamora Gil 13, Goranova 8, Guerrini 6.
Sull’altro fronte, Sustring la più servita (34), Benini la migliore.
Si è verificata una grossa mazzata. Davide Zanichelli obietta: “No, è proprio bandiera banca. Non ci sono scusanti, è una prestazione balorda sotto tutti i fondamentali e anche sul piano dell’atteggiamento. Dopo aver perso degli scontri diretti, questa è stata la risposta della squadra. Non capisco il motivo, è una delusione sotto tutti i punti di vista. Ci possono essere delle cose che non vanno, ma almeno il cuore in campo va messo. I momenti di reazione? Non li ho visti, siamo stati sempre sotto nel punteggio e di testa. L’Urbino ha sbagliato qualche battuta e attacco e allora noi ci siamo avvicinati, ma non ho mai avuto l’impressione che potessimo raddrizzare la gara. Siamo partiti subito male e non siamo riusciti a riprendere il primo set. Il secondo ci è sfuggito malamente e a quel punto ho provato con i cambi per vedere di rimanere attaccati alla partita. Non era demerito di qualcuna in particolare, era per provare a stimolare qualcosa. Non salvo niente”. Pensiamo ai playoff? “Pensiamo a ritrovarci – risponde l’allenatore – che è la cosa più importante. In tale situazione diventa inutile anche giocare i playoff, se in campo manifestiamo questo spirito”.
Le giocatrici escono dal campo a capo chino e senza guardare in faccia nessuno. L’unica voltese in doppia cifra è Vindevoghel. Bragaglia si ferma a 9 ed è la più continua e la più arrabbiata alla fine. Le percentuali sono irrisorie e non degne di un team di vertice. Il vice-allenatore Andrea Fasani è sbigottito: “Non so se siamo in un tunnel, sicuramente siamo in un periodo in cui facciamo fatica a fare bene quello che ci veniva naturale fino a tempo fa. Le cause sono tante. Un insieme di fattori ci ha fatto perdere le nostre sicurezze e ci siamo trovati a non avere certezze nemmeno in casa. Ci trasciniamo gli errori ed essi ci pesano più del dovuto. La pallavolo è uno sport di situazione e solitamente, finita un’azione, si parte da capo. Invece noi mentalmente teniamo sul groppone le problematiche, le manteniamo nella rotazione successiva e ci condizionano in battuta e a muro. Fermo restando che abbiamo trovato una squadra che ha fatto una buona partita e ha avuto più cattiveria. Ci hanno lasciato un paio di occasioni per rientrare in partita – si rammarica - ma noi non le abbiamo sfruttate per demerito nostro. Si è provato ad attingere dalla panchina per cambiare i riferimenti in attacco e a muro e per vedere se scaturiva qualcosa di positivo. Chi è entrato ha risposto bene, ma quando le cose vanno male, anche le piccole buone prestazioni non incidono”. Secondo posto addio: “Abbiamo il dovere di crederci fino alla fine – chiosa Fasani – e lavorare tanto per superare la brutta situazione. Ci restano da vincere le prossime cinque partite e, se le altre squadre faranno dei passi falsi, noi avremo l’obbligo di essere lì pronti”.

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