giovedì, ottobre 18, 2007

All Fin su di giri. Bragaglia: "Grinta da vendere". Zanichelli: "Gran carattere"
VOLTA MANTOVANA. L’entusiasmo nell’entourage dell’All Fin per il successo tutto cuore e abnegazione a spese dell’Ostiano si mescola alla preoccupazione per il ginocchio di Martha Zamora Gil. Dai primi rilievi si dovrebbe trattare di uno stiramento al legamento collaterale senza interessamento del menisco, ma bisogna attendere la risonanza per una diagnosi definitiva. Sul 18-23, il terzo set sembrava andato, ma la pallavolo riserva sempre sorprese.
Antonella Bragaglia annuisce: “Vero, divertente, soprattutto se vinci. Nel terzo set forse eravamo un po’ stanche, anche perché giocare con un modulo cui non eravamo abituate è stato difficile. Siamo state brave, eravamo sotto di tanto, ci abbiamo creduto facendo le cose che fino a quel momento del set non avevamo fatto, cioè primi tempi, palle staccate, difese buone. Abbiamo giocato veramente di squadra. Dopo l’infortunio di Martha non ci siamo demoralizzate. Lei è importante e speriamo che ritorni in campo il prima possibile. Abbiamo pensato a superare il problema e ad andare avanti. Ce la siamo cavata molto bene. Cosa ha fatto la differenza? Avevamo grinta da vendere. In alcuni momenti abbiamo giocato con l’ansia, però poi ci siamo date una scossa. Penso che la partita sia stata alla fine divertente, forse dal tasso tecnico non elevato. In attacco non ci siamo risparmiate, sia noi che loro”.
Davide Zanichelli sfoggia un ghigno gaudente: “Il terzo set ce l’hanno un po’ regalato loro. Noi eravamo messi male, dopo l’ennesima sfortuna. Goranova è fuori con la febbre e si fa male Zamora: ero senza opposte di ruolo. Questo dimostra che il gruppo è forte caratterialmente e che siamo stati superiori in tutto all’Ostiano, che a quel punto doveva vincere. Non l’ha fatto e mi tolgo qualche sassolino dalla scarpa: siamo anni luce avanti a loro. La nostra concentrazione ha fatto la differenza. Sapevamo che senza Zamora Gil sarebbero saltati gli schemi e nelle scorse partite c’eravamo appoggiati molto su di lei, anche perché il gioco al centro non veniva. Stavolta abbiamo dovuto ostinarci a servire le centrali, per non dare riferimenti con un gioco scontato. Le ragazze sono state brave ad aver pazienza: se la palla era buona si tirava, altrimenti la si faceva giocare alle avversarie. Con 9 errori punto in tre set abbiamo ipotecato la partita. Bene a muro, l’unica che sapevamo che avrebbe creato problemi era Dumler. Anche Popovic, ma è andata fuori partita presto. Sbavature ce ne sono state, ma non posso chiedere la luna a gente fuori ruolo e non allenata a certe situazioni. Il muro era sempre piazzato, abbiamo dovuto reinventarci la tattica”.

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