domenica, luglio 25, 2004

Antoniazzi, chi si rivede
MANTOVA. Stefano Antoniazzi riprende a giocare e vestirà la maglia del Bedizzole in B1. Di lui si erano perse le tracce. Dopo aver cominciato la preparazione con la Pallavolo Mantova l’anno scorso, l’attaccante virgiliano ha deciso di abbandonare il club e andare ad allenarsi a Verona con la Marmi Lanza di A2. Non ha potuto essere tesserato a causa del contenzioso con la società biancorossa, proprietaria del suo cartellino, che aveva chiesto al club veronese una cifra esagerata per il prestito. Antoniazzi è ben conosciuto nell’ambiente bresciano, sia da avversario nell’indoor in casacca Mantova e Viadana, sia per le numerose apparizioni nel circuito locale di beach volley.“A Mantova non volevo più giocare –esterna Stefano- finalmente hanno capito che era inutile tenermi lì fermo e senza stimoli. Speriamo che dalla prossima stagione cominci per me qualcosa di importante. Vado a Bedizzole –spiega- perché si sono fatti sentire con decisione, hanno avuto fiducia in me e questo mi ha fatto piacere. L’allenatore (Zabbeni, ndr) è amico di Valdo, il quale gli ha parlato bene di me. La società è da poco tempo nella pallavolo e ha volontà di emergere. La squadra è giovane e io sarò oltremodo motivato essendo nello stesso girone di Mantova e Burro”. Come è stata vissuta l’annata scorsa? “Mi sono divertito. Allenandomi con giocatori di serie A sono migliorato. Certo, allenarmi solo e non poter giocare mi rodeva, ma ne ho approfittato per crescere tecnicamente e ora sono pronto a mettere in pratica i miei progressi. Ringrazio Bruno Bagnoli che ha avuto la pazienza di dedicarsi a me anche se non facevo parte della squadra. Il ritmo partita? D’accordo mi manca, ma conto di recuperarlo alla svelta, anche perché mi sento molto motivato”. Tornei estivi? “Sto facendo green volley nel parmigiano e nel veronese, ho partecipato a un beach in Spagna e sporadicamente mi sono allenato sulla sabbia con Sanguanini. Più che altro ci sto dando dentro in palestra con i pesi per recuperare il tempo perduto”.

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