domenica, maggio 17, 2015

Orlandi e Ghini mantovani come noi

CASALMAGGIORE. Non c’è solo il viadanese Giorgio Bolzoni, vice-allenatore della Pomì da quattro stagioni, ad aver portato una fetta di Mantova in cima all’Italia del volley. Il direttore generale Giovanni Ghini, reggiano di nascita, risiede a Dosolo e lo scout Antonio Orlandi è mantovano doc e abita a Gabbiana. “Sono mantovano dal 2000 – ostenta ‘mantovanità’ il dirigente – Allo scudetto abbiamo sempre pensato, poi è forse arrivato un po’ in anticipo. Siamo partiti sette anni fa e ora abbiamo raggiunto il meglio che c’è in Italia. Abbiamo cominciato a crederci quando siamo andati a vincere a Modena l’ultima di regular season prendendoci la seconda posizione. Da lì abbiamo cominciato a costruire. Con Conegliano abbiamo perso le prime due partite ma abbiamo capito che potevamo essere forti e siamo andati a vincere le altre gare nell’apoteosi. Poi c’era l’ultimo baluardo, Novara, che aveva perso solo 3 match su 26 e ha vinto la Coppa Italia. Siamo arrivati con l’agonismo giusto, tanta qualità, il più bel gioco espresso quest’anno e abbiamo vinto perché eravamo più forti di testa”. Antonio Orlandi è nato a Mantova nel 1985. Ha iniziato in B2 all’Op, poi a Noventa con Stefano Ferrari e il salto in B1 a Cerea. Durante il suo racconto si commuove: “La novità per me è stata assoluta: ambiente, categoria e richieste nuove. Il primo mese è stato difficile, di adattamento. Poi, lavorando insieme siamo arrivati ad uno scudetto che nessuno poteva immaginare all’inizio. Io ringrazio tutti, Mazzanti in primis: sentirmi dire da un allenatore che ha vinto una Coppa Campioni che ha lavorato bene con me, mi ha emozionato. Al 25° punto mi sono passati davanti dieci anni di pallavolo e ho abbracciato tutti. Ringrazio chi mi ha aiutato: Marcello Bertolni, Guido Beccari, Paolo Cabrini e mamma e papà”.

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