lunedì, novembre 17, 2008

L'All Fin Cfl ha un cuore grande
VOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl viaggia a un ritmo impressionante facendo leva su un gruppo che ha volontà da vendere e che in allenamento e in partita dà tutto. Per giocare e vincere con l’organico ridotto all’osso e con alcune atlete magari non al livello di altre della categoria, occorrono rendimento alto, sapiente gestione delle situazioni in gara e tanta armonia in squadra. Contro il Donoratico la top scorer è stata Bragaglia (24 palloni attaccati, 71%, 5 muri).
La striscia vincente ottenuta in formazione rimaneggiata carica Evelyn Marinelli: “Sono soddisfatta, più che altro per come stiamo reagendo e giocando. Non abbiamo iniziato bene, anche perché ci siamo innervosite per alcune chiamate arbitrali secondo me abbastanza drammatiche. Poi nel secondo set siamo state brave a non portarci dietro il fardello del primo. Abbiamo reagito subito, rimettendoci a fare il nostro gioco e manifestando lucidità in attacco. Direi che la nostra partita è stata discreta. Il Donoratico – prosegue il libero – ci ha messo in difficoltà con la battuta e dunque abbiamo sofferto a tratti in ricezione. Inoltre abbiamo faticato ad adattarci a muro. Poi ci siamo sistemate. Comunque loro non hanno fatto niente di trascendentale: è stato un match abbastanza equilibrato, dove noi siamo state più brave in difesa e, nel terzo set in particolare, in contrattacco. Mi sento di elogiare Sindi Visentin (terza centrale, esordiente in A, schierata opposta, ndr), che si trova in campo in una situazione difficile. Quello che doveva fare l’ha fatto bene ed ha un bel carattere”.
La soprendente All Fin Cfl si mantiene in quinta posizione e nemmeno a pari punti: Urbino e Aprilia, infatti, hanno perso.
Tutto ciò è realizzabile grazie a cosa? “Grazie a un gruppo di ragazze molto brave, che sanno soffrire quando c’è bisogno – risponde Mauro Masacci – che non vogliono perdere e stanno attaccate alla partita aiutandosi fra loro. Fratoni a Donoratico si è espressa sottotono, ma ha dimostrato un attaccamento alle compagne che le fa onore: quando abbiamo avuto bisogno di lei per certe cose, si è sacrificata per la squadra. Questo è un segnale molto importante, per lo più proveniente da una giocatrice straniera”. Il successo su cosa è stato costruito? “Nel primo set c’è stata confusione. Mi sono arrabbiato con gli arbitri e ho preso un giallo, ma credo che in certe situazioni sia mio dovere tutelare le mie atlete, fa parte del mio ruolo. Nel secondo set abbiamo ricominciato a giocare con tranquillità – argomenta l’allenatore - battendo bene sia tatticamente che tecnicamente. Anche nella correlazione muro-difesa stiamo continuando il trend positivo: la squadra è attenta, ha voglia di attaccare la palla, ma per farlo deve o toccare a muro o difendere. In seconda linea tutte si dannano per tirar su una palla. Visentin è stata una piacevole sorpresa: non ha fatto semplicemente 3 punti, ma molto di più. Ha difeso e battuto bene, è stata ordinata. Sta crescendo, pur in circostanze non ideali, ma si esprime nello spirito di questa squadra, cioè con grande abnegazione”.

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