lunedì, dicembre 03, 2007

L’All Fin trascina il pubblico
VOLTA MANTOVANA. Gioco vario, sprazzi ad alto ritmo, ottime difese, capacità di riprendere in mano le redini prima che il cavallo imbizzarrito faccia danni. L’All Fin sa coinvolgere gli appassionati. I tifosi incitano per tutta la gara e alla fine applaudono le proprie beniamine intonando “orgogliosi di voi”. Santacroce è superiore in ricezione (74%-77%), Volta in attacco (47%-35%) e sicuramente nelle singole.
Coach Davide Zanichelli sorride: “La partita è stata strana, con qualche strascico post-Parma. Siamo partiti bene, andando molto avanti. Alla fine del set ho visto casualità e un pizzico di paura. Ho fatto il doppio cambio e le due che sono entrate (Carlesso e Goranova, ndr) hanno reso bene. Non ha invece girato il resto della squadra e le avversarie hanno ricavato qualche punto di troppo. Anche nel secondo set si sono verificate diverse sbavature. Dovevamo chiuderlo prima, poi alla fine del punto a punto la fortuna ha assistito noi. Nel terzo abbiamo preso il largo e poi ci sono state alcune disattenzioni. Nel complesso siamo stati bravi contro una squadra ben messa in campo e allenata da un valido tecnico. Loro hanno dei limiti in talune individualità, però si sono epsresse bene. Sono venute qui per giocarsela e così hanno fatto. Meritavano forse di portarsi via un set e non l’avrebbero rubato. Occorre stare attenti: se gli avversari vincono un parziale, poi possono cercare di fare punti. Bene il rientro di Zamora Gil. Callegaro e Vindevoghel erano acciaccate, quindi eravamo un po’ preoccupati prima della gara. Abbiamo vinto, è andata bene e continuiamo a lavorare. Arginato Sokolova? Sì, ma non è la Sokolova di quattro anni fa. Santacroce gioca bene di squadra. Potevamo fare di più in qualche situazione d’attacco, del tipo che volevamo fare il buco per terra ed era meglio fare altro. Da lì è scaturita qualche indecisione in seconda linea e abbiamo pagato. Poi a muro si poteva raccogliere di più, ma abbiamo avuto una buona percentuale in attacco con pochi errori”.
Soddisfatta Liesbeth Vindevoghel: “Nel primo set siamo partite bene, poi siamo calate. Questo si è verificato anche dopo: avevamo la partita in pugno e abbiamo subito un calo di tensione. Da una parte può starci, dall’altra bisognerebbe evitarlo. Comunque, se anche succede e si vince 3-0, non ci si può lamentare. La teoria giustamente dice che bisogna sempre mantenere ritmo, concentrazione e tensione a livelli alti, ma la pratica è un’altra cosa. L’importante è accettare che le avversarie facciano un filotto di 3 punti. Certo, dipende in che modo. Non bisogna farsi innervosire, bensì continuare a giocare. Ci siamo sempre difese senza panico. Frenesia nel primo set? Non saprei spiegare. Arriva un errore e dici tanto siamo avanti; poi ne arriva un altro e pensi che non ci sta. Non ci siamo disunite. Essere sulla carta più forti di chi c’è di fronte, non significa che si vincerà sicuramente. Nel punto a punto del secondo set ci è andata bene. Una squadra vincente sa uscire anche da queste situazioni. Rania è quella che ci ha creato più difficoltà”.

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