domenica, marzo 07, 2004

Gazzotti: aiutati dai loro errori
CURTATONE. C'è un fondamentale non contemplato nei manuali: Gazzotti lo chiama il fondamentale della tranquillità. "In quello dobbiamo ancora migliorare", ammette il coach del Burro Virgilio Gabbioli. Ed illustra così la sua teoria: "Se una ragazza sbaglia una ricezione facile, non è che sia scarsa in ricezione, ma perché ha i 220 volt che le corrono nel braccio, non è sciolta. Veniamo da un periodo non esaltante. La tensione nervosa è esagerata e i palloni schizzano via dalle mani in ricezione e difesa".
Quando i due allenatori si incontrano in sala stampa, quasi sempre quelle quattro mura diventano il luogo del fair-play. Dalla bocca di Gazzotti non escono parole meno che lusinghiere verso gli avversari. "Sapevamo che l'Urbino è ultimo in classifica ma non ultimo come livello di gioco. Hanno, sì, una percentuale di errori più alta rispetto alle altre squadre. Ed è questo che ci ha fatto vincere il terzo set". Il tecnico prosegue lungo la via della schiettezza: "Oggi la differenza l'ha fatta il numero di errori. Hai voglia a dire "ci abbiamo creduto" quando gli altri tirano fuori quattro attacchi consecutivi". Insomma, contento sì o no? "Contento dei tre punti, non del gioco. In tutti i set siamo stati avanti e ci hanno ripreso. Può accadere una volta, ma non sempre". La pressione fa brutti scherzi. "Potevamo chiudere il secondo 25-20. Siamo partiti bene in battuta, poi ci siamo persi. In ricezione ci troviamo in difficoltà dall'inizio del campionato, non siamo stati peggiori di altre volte. A muro abbiamo toccato diversi palloni. Forse in attacco, a parte Koleva, siamo stati scontati e timorosi, col braccino leggero". Quel braccino che bisognerà lasciare a casa: nelle finali di Coppa non è ammesso.

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