giovedì, aprile 25, 2013

Pomì, patron Boselli carica la squadra

Da Mauro Vigna, addetto stampa Pomì
In attesa di conoscere il nome dell’avversario di semifinale, fervono i preparativi in casa Pomì Casalmaggiore per arrivare all’avvio dei play-off nelle migliori condizioni. Le scarse aspettative sulla combinazione favorevole dei risultati dell’ultimo turno di campionato in prospettiva promozione, hanno contribuito a non ingenerare delusione nonostante il netto successo su Crovegli e stanno traghettando la squadra e l’ambiente all’inizio dell’avventura della post season, la seconda consecutiva dopo quella della passata stagione terminata con la sconfitta in finale per mano di Crema, con il morale alto nella consapevolezza che si possa ancora centrare un grande risultato. Il commento della stagione regolare appena conclusa è affidato alle parole del Presidente Massimo Boselli Botturi. “Non siamo soddisfatti di questo secondo posto. Sono molte le recriminazioni per i punti facili persi durante il cammino del campionato, che non ci hanno permesso di finire al primo posto, e per non aver centrato la Coppa Italia, alla cui finale eravamo approdati dopo aver quasi perso le speranze. E’ indubbio che sponsor, tifosi e tutta la Società, dai dirigenti alle atlete e tecnici, fossero coscienti che entrambi gli obiettivi erano alla nostra portata. Ma non è questo il momento per fare valutazioni sulla stagione, abbiamo ancora un grande obiettivo da perseguire e tutti i nostri sforzi sono orientati sui play-off”. Il fatto che la Pomì fosse stata inserita insieme a Novara tra le favorite alla vittoria finale può aver pesato sul rendimento della squadra? “Non credo – continua la massima carica del sodalizio rosa - eravamo e siamo tutti convinti che questa squadra abbia le caratteristiche per fare il salto di categoria. Non dobbiamo certo nasconderci, la classifica alla fine della regular season ci ha collocato al secondo posto, dietro a Novara. Con le novaresi siamo finiti a pari punti, avendo totalizzato meno vittorie, il primo dei criteri in caso di parità. In tutti gli altri criteri abbiamo fatto meglio delle nostre avversarie, dal quoziente set al quoziente punti. Anche gli scontri diretti sono a nostro favore e abbiamo vinto 15 partite 3-0 contro le 11 dell’Igor, senza mai perdere 3-0, cosa successa al Novara due volte. Ma è la classifica quella che conta e giustamente siamo giunti secondi. Tutti i criteri nei quali abbiamo comunque primeggiato servono per darci la consapevolezza della nostra forza e per mettere tutte le nostre energie in questo emozionante finale”. Qualche considerazione riguardo alla partita tra Ornavasso e Novara? “Sulla partita qualcuno ha insinuato il discorso del “biscotto” citando, tra l’altro, l’articolo del giornalista verbanese de La Stampa secondo cui mister Bellano avrebbe cambiato sestetto più volte in corso d’opera, cosa che fino ad ora era capitata raramente e le parole della giocatrice Senkova che ha dichiarato che da ora in poi non cambierà più nulla, e la squadra scenderà in campo per la vittoria. Ho sempre pensato che ogni squadra giochi unicamente per vincere e non può essere altrimenti. La questione del ‘biscotto’ non si pone e piuttosto noi non dovevamo ridurci all’ultima giornata di campionato confidando nei punti che altri dovevano perdere”. Quali sono le gare sulle quali occorre recriminare maggiormente? “L’elenco purtroppo è lungo e non so neanche se vale la pena ‘farsi del male’ ricordando i’punti facili’ persi. Di certo abbiamo sofferto le trasferte al sud Italia, da San Vito a Sala Consilina per finire con Soverato. Ma è difficile digerire pure la sconfitta alla prima di campionato con San Casciano. Anche come si è persa senza lottare la Coppa Italia brucia ancora. Comunque ritengo che la squadra abbia ora acquisito un livello di consapevolezza e autorevolezza tale per poter affrontare serenamente questa ultima fase, lottando alla pari con le antagoniste”. Una stagione, due allenatori, cosa è cambiato dall’arrivo di Claudio Cesar Cuello? “Non è per nulla semplice cambiare allenatore, tanto più a campionato in corso e prima di una semifinale di Coppa Italia. Con Gianfranco Milano poi mi lega un rapporto di stima personale e professionale. Ho ritenuto però che in quel momento la squadra avesse bisogno di nuovi stimoli e schemi. I risultati ci hanno dato ragione, dopo il cambio abbiamo perso ‘solo’ due punti ed abbiamo una maggiore consapevolezza delle nostre capacità. La Società e la squadra vogliono la promozione in A1 e per questo continueranno seriamente e correttamente ad impegnarsi”.

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