lunedì, maggio 03, 2010

L’All Fin Cfl saluta i playoff
VOLTA MANTOVANA. La ferita sanguina ancora, ma è questione di tempo e il sogno andato in frantumi dell’All Fin Cfl assumerà prima o poi le sembianze dell’onesta realtà: la squadra non era stata allestita per la promozione, mentre le ambizioni del Parma erano alte sin dall’inizio.
Nel match del PalaBam la miglior attaccante voltese è stata Lombardo: 21 punti, 46% su 35, 2 muri, 3 ace e +9 fra punti vinti/persi. Crepaldi ha schiacciato 44 palloni (uno in più di Vindevoghel) riportando il 23% e +5. Come spesso accade, le centrali collinari sono le più servite: Bragaglia 19 volte (32%), Brusegan 20 (40%). Nel Parma, Crozzolin 17 (41%), Elli 10 (60%). Pari il conto dei muri: 12. Con il 68% su 47 la belga è stata la più cercata in battuta e la miglior ricevitrice. Fra i liberi, Sacco 75% su 24, Benato 60% su 25. Analizza il mister: “Loro ci hanno messo in difficoltà con la battuta nel primo set e soprattutto nel secondo, ma non credo che la ricezione sia stata l’ago della bilancia, bensì la gestione dei palloni facili e il fatto che alcune giocatrici importanti nei momenti delicati hanno commesso degli errori”. La seconda linea ha reso di più al Volta, ma il Parma ha avuto in Senkova e Brussa due ottime bocche da fuoco.
Eppure le potenzialità per andare a gara 3 c’erano e il rammarico di Liesbeth Vindevoghel è molto forte: “Dopo aver vinto il primo set – si duole la belga - nel secondo siamo andate sull’8-6 con i loro punti frutto di errori nostri. Dunque sarebbe stata una bella cosa riuscire a spingere in quei frangenti, perché vincendo il set (invece perso 28-30, ndr) loro sarebbero andate sotto terra. Parma è stato bravo a rimanere attaccato alla partita e purtroppo è andata così. A caldo non so fare altre analisi. Sicuramente questa partita è stata più bella e più giocata rispetto a gara 1. Ecco, è nella prima che forse avremmo dovuto fare qualcosa in più. Dispiace uscire così, perché durante la stagione abbiamo dimostrato di valere di più di quello che abbiamo mostrato adesso – esprime amarezza la schiacciatrice – purtroppo non siamo arrivate ai playoff nelle migliori condizioni. Sarebbe stato il massimo giocare come abbiamo giocato a Chieri in marzo o in casa della stessa Parma nel ritorno: fu una bellissima partita”. Ed era giusto un mese fa. Vindevoghel ha ricevuto con il 68% su 47, attaccato con il 35% su 43 e realizzato 17 punti, di cui 2 a muro.
“Parma non è arrivato secondo per caso – riconosce Alessandra Colombi – Con noi ha approfittato dei nostri errori”. La vice-alzatrice ha calcato il parquet entrando nel terzo set sul 19-22. “Speravamo di andare a gara 3 – sospira – ma abbiamo sbagliato più di loro. Hanno tirato su più palloni di noi e questo ha fatto la differenza. In ogni set siamo partite convinte andando in vantaggio, poi succedeva sempre qualcosa. Non saprei cosa, forse mancanza di concentrazione nei punti fondamentali e, se si lascia spazio a giocatrici forti come loro, poi si pagano le conseguenze”. L’annata di Colombi è stata anche segnata dall’infortunio alla schiena: “Sono stata ferma tre mesi. A parte ciò sono stata bene in una grande società. Spero di avere un’altra occasione”.
Ha pianto Maria Eugenia Benato a fine gara: “Dovevo sfogare l’emozione dei miei primi playoff, dove non mi aspettavo di giocare. Eravamo talmente vicini che spiace aver perso. Non so dire cosa ci sia mancato. Forse la voglia di andare su tutti i palloni e di constrastare la stanchezza fisica. Il campo era nuovo, ma non giustifica mai una sconfitta. Nelle fasi clou loro prendevano ritmo e iniziativa, mettendoci in difficoltà su un fondamentale, in particolare la battuta. In difesa c’eravamo abbastanza, però loro ci hanno messo quel pizzico in più che ha fatto la differenza. La mia esperienza? Sicuramente positiva – risponde la 17enne – non mi aspettavo di giocare quest’anno e invece ho fatto quasi tutto il campionato per l’infortunio a Marinelli. Ero già contenta di essere nelle 12 nei playoff e ho pure giocato”.
Mauro Masacci accetta la sconfitta: “Abbiamo affrontato una squadra che nei momenti decisivi ha giocato meglio di noi, con più lucidità e più qualità. Il Parma ha meritato di passare il turno. Credo che gli errori siano imputabili in gran parte alla tensione: alcune giocatrici fanno fatica a giocare questo tipo di partite, quindi è normale che quando le cose cominciano ad andare male si accumulino banalità che diventano errori”. Il campo nuovo valeva per entrambe: “Appunto, il campo non c’entra assolutamente”. Il rammarico per esser stati in vantaggio in ogni set resta. “Anche a Parma eravamo davanti nel primo – ricorda il coach – è la storia di questi playoff. Forse potevamo cambiare le cose, ma se così non è stato è perché così non doveva essere. Se avessimo vinto il secondo (perso 30-28, ndr) avremmo vinto la partita? Non so dirlo. Magari vincevano comunque loro 3-2. Il risultato è giusto e di positivo c’è che gli arbitri non hanno influito”. Gara 2 è stata migliore di gara 1, ma la consolazione è magra: “Sicuramente il livello è stato più alto, anche se non è stata una gran partita. In questo momento non c’è niente che mi possa consolare”.

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