sabato, maggio 08, 2004

Interviste: Spero e Giana
GENOVA. “Troppa tensione, sentivamo l’importanza della posta in palio. Se solo avessimo giocato come contro l’Oderzo, Genova non avrebbe visto palla”. Nelle parole di Speringo c’è rammarico, ma soprattutto desiderio di rivincita. Per quella manca poco: appena tre giorni. Ma dovrà cambiare tutto. “Il palazzetto di Mantova – continua lo Spero – è una piaga per tutti. Noi dovremo essere più rilassati, senza tanti pensieri”. Mister Giana Guaresi prova a fornire la sua versione del match, ma è difficile entrare nella testa di chi è sceso in campo e, soprattutto, di chi ha fornito una prova incolore. “Giustifico tutto, non la tensione. Se sapessi che quella è stata la causa, mi arrabbierei. Questa doveva essere la partita della tranquillità, non ce ne saranno più di partite come questa, a cominciare da quella di mercoledì. Se c’era una squadra che doveva pagare la tensione, quella semmai era Genova”. Proviamo allora con gli episodi. “Ci sono stati anche quelli, ma è una spiegazione limitativa. Abbiamo commesso errori d’interpretazione, preso tante murate quando bastava semplicemente buttarla di là, forzato il gioco quando non ce n’era bisogno”. Il fondamentale flop: “L’attacco è stata la causa primaria, il muro e la difesa sul loro opposto non hanno funzionato. Buonissima la prova di Armeti, anche quella di Speringo per tre set”. Martinelli ha provato a saltare: dal capitano segnali positivi in vista di gara 2.

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