mercoledì, gennaio 12, 2011

La Piacentina maledisce i finali di set
VIADANA. Nonostante alcune buone prove individuali, con il Mestrino quarto in classifica La Piacentina si è dovuta accontentare di un solo set. Nei bassifondi del girone A di B1 il quadro non ha cambiato tinta: Avesani Verona 6 punti, Viadana 4, Brugherio 3. L’unica sfumatura è che l’Asti, quartultimo, ha messo più distanza fra sé e le pericolanti (in B1 retrocedono solo le ultime due).
La salvezza dista quindi due lunghezze per il Viadana e basterebbe vincere lo scontro diretto casalingo del 29 con i veronesi per respirare un po’. I viadanesi sono apparsi in crescita, ma sempre votati a disfare con qualche azione scellerata ciò che di buono costruiscono in precedenza. Il primo set contro l’équipe veneta (vinto 25-23 in rimonta) aveva fatto ben sperare e la rincorsa dall’11-16 al 17 pari del secondo ha valorizzato le doti di lottatrice attribuite alla Piacentina sin dalla Coppa Italia. Peccato per alcune ingenuità e il Mestrino, trascinato dall’opposto Maniero e dal centrale Ursic, non ha perdonato, ritrovando l’ardore per dominare il terzo. Nel quarto i padroni di casa hanno pagato il brutto avvio (1-4 con due battute sbagliate e un ace subìto). Lanciatisi all’inseguimento, si sono purtroppo arresi sul 20-22. La prova corale non è stata scadente, ma è nel ruolo di secondo schiacciatore che il tecnico ne ha ruotati tre (Frazzi, Gabrielli, Ricciardi) senza trovare la pedina giusta.
Riccardo Chiesa mastica amaro: “Continuiamo a giocare alla pari con questi pseudo-squadroni e ci rammarichiamo perché arriviamo sempre al 20 e ci fermiamo. Nell’ultimo set ci abbiamo provato con l’orgoglio personale, ma siamo rimasti indietro sul finale, in parte per sfortuna e in parte per il loro tasso tecnico. Quando in sette giochiamo al 100% - asserisce l’opposto - non abbiamo niente da invidiare alle prime. A parte il terzo set, dove abbiamo avuto un black-out, ce la siamo giocata alla pari. Non sono queste le gare da vincere, ma sarebbe auspicabile fare punti anche con le altre, non solo con le ultime. Commettiamo errori ingenui”.

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