giovedì, luglio 04, 2002

Da Erika
Ciao Benedetta. Mi "intrometto" nella tua casella di posta elettronica perché attirata dalle discussioni nate in quest'ultimo periodo riguardo acquisizioni di diritti sportivi, spostamenti di atlete e dissapori tra società . Faccio parte (o perlomeno ho fatto parte per 10 anni) della Società sportiva campitellese e di vicende più o meno singolari ne ho vissute molte, spesso ne ho anche risolte, e comunque ho agito spinta sempre dalla volontà di costruire qualcosa di cui andar fieri, pur ammettendo che nell'ambiente dilettantistico (almeno fino a qualche tempo fa era così) ci si mette in discussione tanto quanto in ambito professionistico, con la piccola differenza che non esiste la "dolce consolazione" del rimborso a fine mese. Capisco Cesko e Paola, non perché li conosca di persona e sapendo che sono due persone imparziali e sportivamente corrette, ma perché so che il loro disgusto nasce dalla conoscenza di tutte le facce della medaglia: tu sicuramente credi di aver sentito tutte le campane riguardo opinioni e umori delle persone che hanno convissuto a Campitello nella stagione terminata e credi di poter giustificare le prese di posizione di chi, con le sue scelte, a messo in ginocchio una società; forse come giornalista è meglio che certe cose non le venga a sapere perché se fossi corretta le pubblicheresti, "sputtanando", nel vero senso del termine, persone che a Mantova sono considerate guru della pallavolo. Giuro che non ti sto accusando, ti invito solo a fare chiarezza su certe situazioni per non dover essere "accusata" (ovviamente in senso lato) di difendere solo il più forte. Sono la prima ad ammettere, nonostante i risultati, che quest'anno il Farmer ha sofferto molto a causa dell'inadeguatezza del corpo dirigenziale: c'è un motivo se dopo 10 anni di intensa partecipazione GRATUITA nella società, quest'anno mi dimetto; devo però spezzare una lancia a favore del Presidente che, seppur manchevole delle giuste doti per dirigere una squadra a questi livelli, ha diritto di essere rispettato come lui ha sempre fatto con tutti; ed è forse questo il suo punto debole, il rispetto che ha sempre imposto nelle regole societarie e che, AMMETTIAMOLO TUTTI, poche atlete in seno alla squadra e dirigenti di altre società hanno avuto nei suoi confronti. Un' ultima cosa: ti devo ringraziare per lo spazio di cronaca che hai sempre cercato di riservare alla mia squadra e per l'appoggio, credo sincero, che hai a modo tuo manifestato. Non voglio accusarti d'ingenuità (lungi da me) ma ho l'impressione, nel leggere i tuoi commenti, di vedere me stessa, anni fa, quando credevo che nello sport non potesse esistere il "gioco dell'atleta" ma solo il gioco di squadra e per questo allontanavo da me il pensiero che ogni spostamento di cartellini e persone fosse l'espressione di una "competitiva collaborazione" e di una comune crescita agonistica... balle ... poche/pochi si salvano, Mantova è satura di atleti pieni di sè che non giocano per divertirsi ma si divertono perché il gioco lo "fanno loro"... a chi vuol intendere...
Grazie Bene, scusami per lo sfogo ma ho voluto farti sentire un'altra campana...

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