venerdì, giugno 07, 2002

Gazzetta e collaboratori
Ciò che ho appena inserito in questo sito è la versione integrale dell'articolo che avevo scritto per la Gazzetta. Sottolineo 'avevo' perché i macellai redattori pagati mensilmente (e non 'a pezzo' come noi collaboratori) hanno tagliato a casaccio al punto da far risultare il mio pezzo un telegramma. Nulla di grave, si capisce lo stesso, però la cosa scoccia a chi cerca di scrivere con cura e non solo di riempire dei moduli. Mi hanno spiegato che, a causa dei provinciali di nuoto che ieri hanno vissuto la loro prima giornata, la pagina è stata rifatta quattro volte e il beach volley ne ha fatto le spese. Pazienza, potrebbe essere finita qui.
Il fatto è che il mio sfogo è dettato dalla recidività ed esula dal caso particolare. Voi, cari lettori, non sapete quante volte mi sia arrabbiata per episodi simili, o addirittura maleducati. E, soprattutto, quante volte ho dovuto telefonare a dirigenti o scusarmi con giocatori e giocatrici per colpe altrui. Spesso basta una frase tagliuzzata e 'accorpata' ad un'altra mezza per creare vespai.
Oppure, tu pensi di avere (perché te l'hanno commissionato i redattori, non per invenzione) un certo spazio e rivolgi una serie di domande che si discostano dai semplici "come stai?" o "chi gioca?", e il giorno dopo ti trovi il tuo articolo (non un capolavoro, certo, ma un giornalista che lavora con passione ci tiene) che non è più tuo. Non solo: può essere rovinato il tuo stile. Un pezzo scritto bene, con vocabolario ampio e con metafore azzeccate che diventa un freddo comunicato!
Spesso noi pensiamo che abbiano paura di noi, che possiamo fregar loro il posto. Ma figuriamoci: sono incollati alle poltrone!
Forse sono invidiosi. Noi abbiamo agganci con diverse persone. Parecchie società anziché mandare un fax in redazione per cominicazioni chiamano noi. Bello, sì, ma anche un'arma a doppio taglio, in quanto se hanno delle rimostranze sullo scarso spazio concesso si rivolgono a noi.
Ci ho messo una vita (e in molti non hanno ancora realizzato la situazione) a far capire che i collaboratori NON disegnano le pagine, NON creano i titoli e NON inseriscono le foto. Magari, aggiungerei. Certe pagine sono scandalose, i titoli non rispecchiano il contenuto. Quanto alle foto, è accaduto che venissero pubblicate immagini di atleti/e della stagione precedente! Ma vi rendete conto?! Significa lavorare con i piedi.
E' riduttivo anche per noi avere tanto da dare a un giornale e non averne la possibilità. E con questo ho smesso di tediarvi.

Home
Google